Un giorno un critico cinematografico chiese a Ingmar Bergman se una delle sue famose immagini iconiche, Liv Ullmann e Max von Sydow che vanno verso l’orizzonte, il cupo orizzonte del nord, pieni di vergogna, trascinandosi dietro le loro cose su un carretto, e sullo sfondo c’è un mulino a vento rotto... il critico fece riferimento a quell’immagine del mulino rotto e chiese: «Signor Bergman, aveva messo nella sua sceneggiatura il mulino a vento rotto o ha semplicemente cercato una location e ne ha trovata una con un mulino a vento rotto?»

Bergman rispose: «Quando stai creando nel modo giusto il mulino a vento rotto c’è sempre.» (1) 


Note

1. Jack Bender, cit. in Carlo Dellonte e Giorgio Glaviano, Lost e i suoi segreti, Roma: Dino Audino Editore, 2007, p.138.

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