Nel 1988 il filosofo e matematico australiano David Chalmers ha organizzato un esperimento molto interessante per i mentalisti. Come racconta qui:

Mi sono appostato in un angolo di Oxford molto trafficato, chiedendo ai passanti di dirmi un numero qualsiasi tra zero e infinito. Mi chiedevo quale tipo di aspetto avrebbe avuto la distribuzione di questi numeri. Ecco i risultati (mettendo per primi i più comuni tra i circa 150 raccolti complessivamente):
• Il 3 è stato scelto da 11 persone,
• il 7 è stato scelto da 9 persone,
• il 5 è stato scelto da 8 persone,
• il 12 è stato scelto da 6 persone,
• l’1, il 4, il 10 e il 77 sono stati scelti da 5 persone,
• il 2, il 47 e “infinito meno uno” sono stati scelti da 4 persone,
• 15, 17, 20, 27 da 3 persone ciascuno
• 18, 23, 26, 30, 42, 99 da 2 persone.
Inoltre i seguenti numeri sono stati pensati da una persona ciascuno: 6, 13, 14, 19, 21, 22, 25, altri tredici numeri di 2 cifre, venti numeri di 3 cifre, dodici di 4 cifre, uno di 5 cifre, uno di 6 cifre, 4 di 7 cifre, uno di 8 cifre, uno non intero (328.39) e infine un numero enorme (9.265.10^10^10). Ovviamente una distribuzione uniforme era impossibile a priori, quindi non avrei potuto aspettarmela.

Chalmers scoprì, così, che il numero 17 era tutt’altro che tra i più frequenti (compare solo 3 volte), mentre la cifra 7 è molto più frequente delle altre. Da questo punto di vista, sono notevoli le “prestazioni” dei numeri 77 e 47. Le cifre meno frequenti sono l’8, il 6 e il 9. Sembrano essere preferiti i numeri “molto primi” come il 17 e numeri “molto composti” (con molti divisori) come il 12.

Risale a Robert-Houdin la prima descrizione di un effetto che coinvolge la probabilità che venga scelto un numero specifico: nel suo Secrets de la prestidigitation et de la magie (1868) il mago francese spiega che se si chiede ad uno spettatore di scegliere un numero compreso tra 1 e 10, invariabilmente sceglierà il numero 7. Scrive Robert-Houdin:

«Signore, vuole per favore pensare un numero tra 1 e 10?» Potete star praticamente certi che sceglierà il numero 7. La ragione per cui la scelta ricade su questo numero sarà svelata a breve in un capitolo riguardante i metodi di influenzare il pensiero. (1) 

Il capitolo, però, non venne mai scritto. L’idea che il numero 7 venga scelto con maggior frequenza si impose tra i prestigiatori e nel libro Expert at the Card Table (1902) S.W. Erdnase scrive – per spiegare l’effetto “Il potere del pensiero concentrato”:

Il trucco è basato sulla grande probabilità che lo spettatore pensi il numero sette. (2) 

L’esperimento di David Chalmers lo conferma solo parzialmente, visto che il numero 3 viene scelto con una frequenza superiore.

Come si può usare questo studio nella pratica mentalistica? Un indizio ce lo danno il mago Forest e Nino Frassica nel loro libro Come diventare maghi in 15 minuti:

Carte scelte Le carte che lo spettatore sceglie di solito sono: asso di cuori, 8 di cuori, asso di fiori, 3 di fiori, 8, 9 e 10 di fiori, 2 di quadri, J e Q di quadri, asso di picche, 2, 4, 6, 8, 10 di picche. Spesso anche le altre carte sono scelte per cui questo consiglio e questo suggerimento sono inutili. (3) 


Note

1. Jean Eugène Robert-Houdin, Les secrets de la prestidigitation et de la magie, Michel Lévy, Parigi 1868, p. 282.

2. S.W. Erdnase, L’esperto al tavolo da gioco, Florence Art, Firenze 1997, p. 178.

3. Nino Frassica e Michele Foresta, Come diventare maghi in 15 minuti, Baldini&Castoldi, Milano 1993, p. 42.

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