In vista dell’imminente Laboratorio di Magnetismo Rivoluzionario, cito un frammento de L’armata dei sonnambuli dove va in scena – in un vago ricordo – un singolare ipnotista:

D’Amblanc ricordò di aver conosciuto, oltreoceano, un fante di linea americano che era in grado di addormentare le galline compiendo davanti ai loro occhi delle circonvoluzioni con il dito indice. Oppure teneva la gallina al suolo, di pancia, cosí che non potesse girare il capo, e di fronte al becco tracciava sulla polvere una linea diritta. Quel gesto invadeva tutta l’attenzione del volatile, che si riduceva in uno stato catatonico. (1) 

La possibilità di paralizzare un pollo con la tecnica della linea è documentata sin dall’antichità: si tratta di un fenomeno conosciuto come “immobilità tonica”, per cui l’animale si immobilizza per alcune decine di secondi in un atteggiamento difensivo.

Nel 1646 Padre Athanasius Kircher (1602-1680) descrisse l’Experimentum mirabile, De Imaginatione Gallinae, includendo una bella illustrazione della gallina: (2) 

Athanasius Kircher, Ars Magna Lucis et Umbrae, Joannem Janssonium à Waesberge, Amsterdam 1671, pp. 112-113 (Vedi la pagina su Google Books).

Nel 1883 Friedrich Nietzsche (1844-1900) citò il fenomeno in Così parlò Zarathustra:

La striscia tracciata per terra paralizza la gallina. (3) 

Nel 1887 l’illusionista torinese Bartolomeo Bosco (1793-1863) descrisse il trucco nel suo libro Gabinetto magico del cavaliere Bartolomeo Bosco (XIII edizione).

Nel 1940 la rivista Jinx descrisse il metodo con cui Henry Hardin (1849-1929) ipnotizzava un canarino muovendogli davanti agli occhi una piuma: “The Hypnotized Bird” era in vendita a 2 dollari. (4) 

“The Hypnotized Bird”, Jinx, N. 97, pp. 597-598.

In Italia, l’ipnosi di una gallina è stata oggetto di una lezione di Ottorino Dalla Baratta (1909-1983), oggi ristampata nel mio libro La magia di Odaba (Florence Art 2013). L’illusionista padovano teneva una rubrica fissa sulla rivista Magia Moderna e nel 1969 descrisse “Ipnopollo”:

Questo è un esperimento che non ho più visto presentare da oltre 30 anni [prima del 1939] (e che io stesso presentai qualche volta… quando avevo 18-20 anni). Si tratta di ipnotizzare un pollo e la cosa può essere, anche per il pubblico attuale, oltre che divertente anche abbastanza interessante. Infatti non si tratta di… solo trucco; qualcosa di vero c’è.
Ma veniamo all’effetto: breve cenno all’ipnosi che esiste anche negli animali. La civetta attira collo sguardo gli uccellini che… le vanno finire tra il becco, il serpente rimane ipnotizzato dal suono del piffero e balla dinnanzi al fachiro ecc. Quindi si fa portare il pollo (se possibile un bel gallo… ma una gallina e più docile) e qui si sentono tra le quinte le… grida del pollo rincorso e finalmente l’animale viene messo tra le mani dell’artista. Questi fissa intensamente il pollo ed avverte, poi, che lo speciale stato di fascinazione mentale si è già realizzato.
L’artista porta il pollo tra il pubblico (in un teatro o sala c’è sempre la corsia di mezzo in platea) e messo il becco del pollo a terra, traccia lentissimamente, con un pezzo di gesso, una riga sul pavimento, lunga circa 80 cm.: alla fine l’artista può lasciare il pollo che se ne sta immobile sul pavimento becco a terra come era stato messo.
Il pollo viene allora riportato sul palco dove viene di muovo ipnotizzato con lo sguardo e l’effetto è davvero impressionante perché l’animale tenuto prima con la destra che stringe le zampe e la sinistra che tiene ferma la testa per obbligarlo a guardare gli occhi dell’artista, viene tenuto dopo qualche istante, solo per le gambe e viene anzi mosso di circa 20 cm. in avanti ed indietro… ma questo è il bello, la testa rimane da sola fermissima a fissare gli occhi dell’ipnotizzatore sempre alla stessa distanza di 30-40 cm. Infine si adagia il pollo su di una sedia, avvertendo che è caduto in stato di profonda catalessi e per questo avrà irrigidito il corpo che resterà nelle posizioni più disparate in cui lo metterà l’artista che ormai domina completamente… la mente del pollo.
Ed e vero, in quanto viene alzata una zampa e questa resterà in aria come viene messa. Allora si dice che l’artista… e lui soltanto è in grado di risvegliare l’animale.
Si prega qualcuno del pubblico di battere le mani…, di gridare… Si dice al batterista di eseguire qualche rumore, anche un colpo di piatti o di grancassa… Niente: il pollo rimane addormentato finché l’ipnotizzatore, solo facendo un potente… passo magnetico colla mano (lontano qualche metro) e dicendo “svegliati” ottiene che l’animale si rianimi di colpo e voli via dalla sedia correndo poi per la scena, tra… i battimani del pubblico. (5) 

La spiegazione è quella fornita ne L’armata dei sonnambuli:

Una specie di fascinazione, paura, soggezione… o chiamatela come volete, esiste veramente e nel nostro caso è provocata dallo “strabismo divergente” che si ottiene negli occhi dell’animale: provate infatti a tenere becco a terra una gallina (sul cemento dell’aia o su di una tavola) e tracciate la linea col gesso e vedrete che la gallina resterà incantata, becco sul principio della linea.
Lo stesso fate guardandola negli occhi a cominciare da una distanza minima di 10 cm., e poi lentamente allontanandole il capo fino a 30-40 cm.
Prima della rappresentazione andate in campagna e provate con un bel gallo (che farebbe più effetto), ma con tutti non riesce ed allora accontentatevi di una bella gallina che nel 90 % dei casi corrisponderà in pieno.
Mi raccomando! Provate solo due o tre volte, perché se ripetete troppe volte l’esperimento… porterete in teatro un animale completamente incretinito e l’affare della catalessi (anche questo vero: sia vera catalessi o no poco importa) o della soggiogazione della povera bestia è tale che resterà ferma in qualsiasi posizione la metterete sulla sedia. (6) 

Illustrazione di Ottorino Dalla Baratta, Magia Moderna 1, 1969, p. 21.


Note

1. Wu Ming, L’armata dei sonnambuli, Einaudi, Torino 2014, p. 139.

2. Athanasius Kircher, Ars Magna Lucis et Umbrae, Joannem Janssonium à Waesberge, Amsterdam 1671, pp. 112-113.

3. Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, capitolo “Del pallido delinquente”.

4. “The Hypnotized Bird”, Jinx, N. 97, pp. 597-598.

5. “Ipnopollo”, Magia Moderna 1, 1969, pp. 20-21.

6. Ibidem.

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