La ricerca di schemi geometrici sulle mappe geografiche risale almeno al 1921, quando Alfred Watkins (1855-1935) ipotizzò l’esistenza di allineamenti tra megaliti e monumenti preistorici in terra inglese, lungo linee di energia chiamate Ley Line.

Da sempre i cultori della “geometria sacra” scandagliano le mappe della propria regione in cerca di linee rette o disegni più o meno complessi, ma nessun luogo più di Rennes-le-Château ha visto il fiorire di variazioni sul tema, in gran parte piuttosto strampalate.

Il villaggio ha raggiunto grande notorietà grazie alla tradizione di un tesoro nascosto nella zona. La sua ricerca risale alla fine degli Anni Cinquanta, ma fu Henry Lincoln ad aprire un filone di studi geometrici che ipotizzavano l’esistenza di allineamenti “interessanti”.

Per Lincoln ed epigoni l’assenza di riscontri archeologici e documentali era irrilevante: l’attività di indagine era così suggestiva da produrre una vera e propria febbre per la ricerca di figure notevoli. Dai primi semplici allineamenti di chiese, si passò a cercare cerchi, quadrati, esagoni e poligoni di ordine superiore, neppure sempre regolari.

Un autentico allineamento

Paranoia totale? Non necessariamente. Fino al divieto municipale di eseguire scavi, decine di persone armate di pala, piccone e dinamite si infilarono in ogni anfratto per trovare il tesoro di Rennes-le-Château. Nel 1965 alcuni si accorsero di un bizzarro fenomeno: alcuni alberi erano ingialliti nonostante la bella stagione ed erano stranamente allineati. Le piante circostanti non presentavano l’anomalia.

Quando il terreno iniziò a sprofondare, si svelò l’arcano: per raggiungere in segreto le fondamenta della chiesa, un “cercatore” abusivo aveva scavato una lunga galleria in linea retta che partiva dalla sua cantina e passava sotto alcuni alberi; lo scavo aveva danneggiato alcune radici, privando le piante dell’acqua necessaria e provocando l’ingiallimento!

Gli allineamenti geografici conducono ai tesori? L’episodio del cunicolo rettilineo è esemplare. Da un lato c’è un’ipotesi balzana e una discreta comunità di cercatori che la ritiene fondata. Dall’altro ci sono gli archeologi di professione, che denunciano l’inconcludenza di un approccio del genere: gli studi geometrico-paranoidi non hanno mai portato alla luce alcun tesoro.

E poi c’è la scheggia impazzita: il cercatore che crea un cunicolo rettilineo per inseguire i suoi sogni; non trova tesori, ma produce effetti collaterali – gli alberi ingialliti in linea – che sembrano confermare le ipotesi più strampalate.

Misteri come questo presentano molteplici livelli. Gli allineamenti non ci sono – ma anche sì, e con importanti distinguo. Districarli richiede una capacità e un intuito non comuni. Ci vuole uno studioso che sappia andare oltre la dicotomia, muovendosi a suo agio sulle aree di confine tra la paranoia, l’ingenuità e il radicale scetticismo. Ci vuole uno come Massimo Polidoro.

Complotti e schegge impazzite

Massimo ha appena pubblicato Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti (Piemme 2014), una ricca antologia che esplora i lati oscuri della Storia, portandone alla luce gli aspetti più insoliti: dai complotti per uccidere grandi personaggi (come Tutankhamon, Adolf Hitler o John Kennedy) ai segreti nascosti nei dipinti di Leonardo Da Vinci, dal piano per occultare l’esistenza degli alieni alle grandi leggende che circondano il mondo dell’illusionismo.

Il libro non nasce con l’intento unilaterale di “smontare” le cospirazioni: come spiega sul suo blog, il punto non è mettere in dubbio l’esistenza dei complotti; le domande chiave sono due, strettamente legate:

come smascherarli, o almeno distinguere quelli reali da quelli inventati?

Dietro ogni complotto (vero o presunto) si intrecciano spesso molti livelli. Per presentarli in tutta la loro complessità si possono scegliere due strade.

L’approccio enciclopedico li esplora in lungo e in largo, evidenziando gli infiniti (e spesso eccessivi) dettagli accumulati nel tempo, seguendo ogni pista e mostrandone l’inconcludenza, raccogliendo documenti ed evidenziando incongruenze. Le 1612 pagine di Reclaiming History – il libro sul complotto per uccidere Kennedy di Vincent Bugliosi – ne sono un tipico esempio.

Massimo sceglie una strada più agile ma non meno efficace: ricostruendo nelle linee generali ogni vicenda, ne isola alcuni dettagli esemplari di cui mostra il lato in ombra – quello che spesso non emerge sui media. Oltre a produrre un potente effetto sorpresa, un approccio del genere fa venire l’acquolina in bocca: ogni storia stimola ulteriori indagini, ed è grande la tentazione di inoltrarsi lungo i corridoi lasciati in penombra; se è già affascinante quanto rivelato da Massimo, quanta altra meraviglia si nasconde scavando più a fondo? Sfogliando Rivelazioni, mi sono chiesto a quanti futuri Vincent Bugliosi ispirerà migliaia di pagine, dedicate al conte Dracula, al tesoro di Oak Island o agli ultimi giorni di Napoleone.

L’uomo dei sogni

Un esempio per tutti: hai mai sognato quest’uomo?

Sei in buona compagnia: milioni di persone, ogni notte, sognano lo stesso individuo. La prima a ritrarlo, su consiglio dello psichiatra, fu una donna di New York; era il 2006.

O no?

Da un lato ci sono i più scettici, che ritengono si tratti di un’immagine generica – un archetipo ispirato all’inconscio collettivo. Altri considerano tale entità una (seppur orribile) “incarnazione dei sogni”.

Raccontando l’evoluzione della vicenda, Massimo Polidoro individua la scheggia impazzita che rompe lo schema binario: l’agenzia di marketing Kook di Andrea Natella. La vicenda dello psichiatra, l’uomo dei sogni e le sue folte ciglia sarebbero tutti parte di una campagna di guerrilla marketing.

O no?

Le cose sono ancora più complicate. Nel 2010, infatti, Bryan Bertino annuncia un film horror prodotto da Sam Raimi che si basa sulla vicenda popolarizzata da Kook.

Commenta Massimo:

Diventa a questo punto sempre più difficile capire cosa sia vero e cosa falso, se la campagna di guerrilla marketing sia nata cioè per promuovere il film o, piuttosto, se sia stata creata per vendere l’idea a chi ne avrebbe potuto trarre una produzione di qualche tipo. Resta il fatto che, a quattro anni di distanza, del film di Bertino non si ha più notizia, ma sul web la leggenda dell’uomo dei sogni continua a circolare.

Il tipico libro complottista incoraggia la paranoia a scapito del lume della ragione. Rivelazioni di Massimo Polidoro non si limita ad accenderlo, ma apre gli occhi su un mondo di “schegge impazzite” che fanno del libro una lettura a un tempo intelligente ed esilarante.

Approfondimenti

Il libro sul sito di Massimo Polidoro.

• Vedi anche la mia recensione di Enigmi e misteri della storia (Piemme 2013).

Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0