Nell’aprile 2012, durante un soggiorno a Los Angeles con Ferdinando Buscema, l’amica Erika Larsen ci accompagna a visitare il teatro che ospita nella sua abitazione. Una visita indimenticabile.

Fatto costruire nel 1933 da Floyd Thayer, fino agli anni Cinquanta il teatro Brookledge fu “il” luogo di ritrovo di tutti gli illusionisti della metropoli: ancora oggi è uno dei luoghi più straordinari di Los Angeles (nella definizione di Paul Reubens “un luogo che è difficile credere esista, tanto sembra uscire da una favola.”)

La vedova di Houdini in visita al Brookledge Theatre.

Da qualche anno il teatro ha ripreso a vivere e qui James Galea ha girato il suo spietato cortometraggio musicale “The Magician”. Eccolo (1) , seguito dalla trascrizione tradotta in italiano:

Presentatore: Gesù, a guardarlo quasi vomitavo. Al vostro applauso, Brett Loudermilk: il sultano delle spade dall’esofago d’acciaio! Ma a proposito di vomito, a voi piace la magia?
Bonnie: Ehi, mago! È il tuo turno.
Mago: Già. Buon show, Bonnie.
Bonnie: Anche a te.
Mago: Fammi gli auguri.
Bonnie: Va e catturali.
Presentatore: L’unico, il solo... il Mago!
Mago: Ora andrò a leggere la mente di qualcuno. Lei, signore, in prima fila: ci siamo mai incontrati prima?
Spettatore: No, mai.
Mago: Pensi a un numero tra 1 e 1000. A che numero sta pensando?
Spettatore: 487
Mago: Signore e signori... 487! Grazie!
Passante: Ehi, mago! Ma sai fare “davvero” le magie?

Mago: (cantando) Credi davvero che se avessi i poteri magici passerei le domeniche pomeriggio a creare fottutissimi palloncini a forma di cagnolino per i tuoi dannati bambini? Se avessi i poteri magici, farei forse il giro della città vestito da clown o con un vestito in affitto per mettermi in tasca trenta dollari? Andrei in TV, avrei uno show tutto per me, raggiungerei la celebrità! Ma per ora servo ai tavoli facendo il cameriere e facendomi trattare male da te. Ehi, ragazzi! Faccio uno spettacolo alle otto! Sì, signore, ma certo che le laverò il piatto. Ma tu credi che se avessi davvero poteri magici e potessi cambiare il mondo con la forza del pensiero mi metterei a intrecciare degli anelli o a levitare? Se avessi davvero poteri magici, mi metterei forse a far sparire, poi riapparire, sparire, poi riapparire, sparire, poi riapparire una pallina rossa? Se avessi davvero poteri magici, dovrei studiare così tanto per trasformare una carta da nera a rossa? No, in quel caso avrei magari un amico. La verità è che le mie carte sono contrassegnate. Se le carte fossero normali, sarei fottuto. Non sono poi così bravo, se solo tu conoscessi i trucchi mi odieresti. Lei vola grazie a un cavo, non ho poteri, non son così bravo da saper volare o leggere il pensiero, e c’è un’altra cosa: il ragazzo di cui indovino il numero è un complice. Credi che se avessi davvero poteri magici mi metterei a ripulire dalla merda delle colombe il palcoscenico, l’interno delle maniche, della giacca e della gabbia (fate voi il conto.) Credi davvero che se avessi i poteri magici farei dei trucchi in modo da piacere di più agli altri? Questo farebbe di me una volgare prostituta? Mmh... probabilmente sì. Avevi scelto il 6 di fiori? Esatto! Vorrei avere davvero poteri magici, non avrei bisogno di fare esercizio per ore. Se sapessi che cosa stai pensando, non me ne starei qui seduto a bere da solo. Probabilmente avrai capito la morale: la lettura del pensiero, i trucchi magici e le fughe sono solo inganni, frodi, è tutto finto. Perché se solo avessi i poteri magici non tirerei conigli fuori da un cappello, non userei corde, calamite o elastici. Se avessi davvero i poteri magici sarebbe davvero, davvero bello! Perché mi farei crescere i capelli... e il pisello!


Note

1. Ringrazio Ferdinando Buscema per la segnalazione.

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