Di solito si presentano poco vestite, mute e docili: sono le assistenti dei prestigiatori, lo strumento senza cui il mago non può dimostrare i suoi poteri. Tagliate in due, trafitte, compresse: ogni tortura è lecita, quando c’è un applauso da strappare.

Mercoledì 28 gennaio 2015 nel teatro del Circolo Amici della Magia di Torino andrà in scena una storia diversa. Impugnando la bacchetta dalla parte del manico, quattro illusioniste e due attrici saranno le protagoniste di uno spettacolo magico che capovolge ogni cliché: Silvia Agnello, Manuela Grippi, Laura Luchino, Eleonora Frida Mino, Gaia Elisa Rossi e Nella Zorà daranno vita al Laboratoire Marie Nozière, uno show che mescolerà giochi di prestigio, esperienze di magnetismo, reading e rievocazioni di illusioniste del passato.

L’evento sarà una tappa del Révolution touR, la rassegna di presentazioni del romanzo L’armata dei sonnambuli (Einaudi 2014) del collettivo Wu Ming che nel maggio 2014 ha già toccato la tappa di Torino per la prima edizione del Laboratorio di Magnetismo Rivoluzionario. Completamente rinnovata nei contenuti e nei suoi protagonisti, ma di nuovo realizzata sotto la supervisione registica di Muvix Europa, questa seconda edizione del Laboratorio rivedrà la partecipazione del collettivo: nel corso della presentazione/spettacolo Wu Ming 1 svelerà il complesso lavoro che ha portato alla definizione del personaggio di Marie Nozière – personaggio di punta del romanzo L’armata dei sonnambuli che Alberto Prunetti ha definito la “popolana vendicatrice che si oppose, ferri alla mano, al potere dei maschi e dei padroni”.

Uno spettacolo che a due settimane dalla sua messa in scena è già sold out, in margine del quale Mariano Tomatis ha realizzato il consueto playbill teatrale; il libretto raccoglie i profili biografici delle protagoniste, i testi delle letture, le storie delle illusioniste del passato che verranno rievocate, lo script annotato del documentario Donne a metà (2013) e – per ciascuna delle artiste – la versione cartacea del gioco di prestigio presentato, fruibile attraverso le pagine del libretto: lo strano souvenir di un evento che solo con un certo rammarico definiamo “unico” – e che non vediamo l’ora diventi la norma.

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