In Italia il magnetismo animale approda nei teatri nel 1848 con il tour di Auguste Lassaigne (1819-1887) e sua moglie, la sonnambula Prudence Bernard. Intuendo il potenziale di questa nuova forma di spettacolo, alcuni mesmeristi nostrani calcano gli stessi palcoscenici.

Il primo è il milanese Francesco Guidi, che nel Carnevale del 1851 si esibisce con il sonnambulo Amerigo a Torino (e dove, se no? (1) ). Sede dell’esibizione è il Wauxhall, un vasto complesso eretto l’anno precedente in via della Rocca che ospita sale concerti, sale da ballo, bar e locali in cui praticare giochi di società.

Gli spettacoli di Guidi sollevano ovunque dibattiti: la sua arte è frutto di giochi di prestigio o coinvolge qualcosa di autenticamente misterioso? Una volta, seppure gli esperimenti di Amerigo falliscano miseramente, uno spettatore esce da teatro visibilmente soddisfatto ed esclama:

Ora veramente sono persuaso che il magnetismo è una verità.

Più scettico, un vicino obietta che nel corso dello spettacolo non ha funzionato nulla.

Appunto per questo: se vi fossero i fili e i compari, come nei giuochi dei bussolotti, gli esperimenti riuscirebbero sempre!

Secondo Guidi, “il vicino non seppe che cosa rispondere e pensieroso si allontanò.” (2) 

Gli spettacoli di Francesco Guidi

Ma com’erano gli spettacoli di Guidi? Per scoprirlo si può leggere la recensione che ne diede il periodico Eguaglianza:

Ieri sera [21 febbraio 1851] si apriva il Wauxhall con esperimenti di magnetismo fatti dal signor Guidi. Gli accorrenti erano numerosi, e molte delle esperienze annunciate furono eseguite con una mirabile precisione. Il signor Guidi è spoglio di quella ciarlataneria di cui sono così larghi gli stranieri che si dedicano a tali esperimenti; perciò non riuscirà mai a persuadere gl’increduli e ad aver sempre l’approvazione degli spettatori. Il magnetismo è ancora una scienza nella sua infanzia, non ha quindi principii stabiliti ed incontrastabili che valgano a guidare un sistema di operazione: cosicchè spesse volte ogni tentativo per riuscire in una data esperienza riesce inutile, e davanti ad un pubblico che ha pagato, un tal risultato non può che produrre che un cattivo effetto. Noi non vorremmo mai vedere tentati sulla scena esperimenti che sono gli effetti di cause non ben definite e conosciute. È l’unico modo questo di screditare la nuova scienza, perché le esigenze di chi vuol divertirsi son molte e, fallito un esperimento, ogni altro riuscito felicemente si dimentica e di disconosce. Perciò se si vuole un consiglio leale, noi non ecciteremo mai il signor Guidi a mettersi in sì difficile e pubblica carriera; perché in questa, oltre la sua scienza e la sua schiettezza, è pur necessaria la ciarlataneria di Lassaigne, o qualche cosa che si avvicini alla destrezza del signor Philippe. (3) 

Anche Voce nel deserto dedicò qualche riga agli spettacoli di magnetismo:

Nel salone del Vauxhall (sic), ai consueti divertimenti che rallegrano il carnevale, si aggiunse nello scorse sere una Accademia di magnetismo animale, cui il signor Guidi invitò i Torinesi. Ci sono molte cose nel mondo che si predicano come incontestabili, a cui noi protestiamo di non credere; ma al magnetismo crediamo sinceramente, perchè non abbiamo spirito abbastanza per negare sfacciatamente ciò che tocchiamo con mano; abbiamo quindi assistito con soddisfazione agli esperimenti del Guidi sopra il giovine Amerigo, nel quale se non vedemmo prodigi di lucidità, vedemmo almeno sorprendenti effetti di sonnambulismo da non potersi contestare. Sappiamo che il Guidi rinnoverà gli esperimenti, e ci riserviamo di fame più particolare e più esteso cenno. Vogliamo intanto annunziare una sua operetta sul magnetismo, nella quale sono esposti i primi elementi della scienza con brevità e chiarezza.
Brofferio (4) 

Per approfondire

- Leggi il resoconto della sfida che Guidi lanciò nel 1856 all’illusionista Zanardelli.

- “Cerchiamo il vero”. Come ti smaschero Irma e Mongruel


Note

1. Vi tornerà nal 1856 nel teatro Eliseo. Vedi Clara Gallini, La sonnambula meravigliosa, L’asino d’oro, Roma 2013, p.121.

2. Guidi 1854, p. 355 (nota 1).

3. Eguaglianza, 22.2.1851 cit. in Guidi 1854, p. 353.

4. Voce nel deserto, N. 37, 27.2.1853.

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