Mariano Tomatis

La mostra “Magic Books – The Secret Art of Book Hacking”

Il progetto La magia dei libri comprende un’esposizione museale interattiva: Magic Books – The Secret Art of Book Hacking è stata allestita dal 13 al 27 marzo 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, 686 Park Avenue e il 30 ottobre 2015 a Torino presso Arredamenti Chave 1890.

La mostra ripercorre la storia dell’arte segreta del book hacking dal Medioevo ai giorni nostri: una collezione senza precedenti di principi di design attraverso i quali autori ed editori hanno fatto sprigionare poteri magici da semplici fogli di carta. L’esposizione offre la possibilità di interagire con decine di libri magici, lungo un percorso che mescola narrazione, note tecniche per designer, segreti svelati e spunti pratici per fare di un libro un oggetto sovversivo: tanto offre l’epica storia sotterranea del book hacking – la cui costante presenza ai margini del mainstream ha in serbo preziosi stimoli per chi confida nel potere eversivo della creatività e dello stupore.

La mostra si svolge lungo un ideale gioco dell’oca di 29 caselle, ognuna corrispondente a un diverso libro magico – descritto nel relativo pannello, accanto al quale ciascun libro può essere manipolato dai visitatori.

Il manifesto di Angelo Monne

Il manifesto della mostra è stato curato dall’artista sardo Angelo Monne; una delle prime ipotesi di bozzetto è disponibile sul suo sito web.

A sinistra: il poster ufficiale. A destra: Magic books’ abduction.

I 30 pannelli informativi

Consulta, uno per uno, tutti i pannelli della mostra Magic Books:

Ringraziamenti

Per realizzare la mostra Magic Books, voluta e sostenuta da Fabio Troisi, Malina Mannarino e dal Console Generale a New York Natalia Quintavalle, l’autore ha potuto contare sul supporto di Barbara Dalfovo, Volker Huber, Allegra Iafrate, Dan Kainen, William Kalush, Max Maven, Angelo Monne, Danny Orleans, Gregorio Samà, Rufus Butler Seder, Mark Setteducati, Jill Margaret Taylor, Marco Tempest, Helen & P.G. Varola, Marcus Williamson e Wu Ming.

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