Giovanni Indolfi

O stupisci o perisci. L’arte di meravigliare senza inganno

Non c’è storia: o stupisci o perisci.

Certo, non tutti i nostri atti di comunicazione hanno bisogno di stupire. Ma quando vogliamo ottenere un risultato superiore, nulla da fare: si deve attingere in qualche modo all’arte di stupire, alla capacità di generare contenuti e contesti inaspettati. Tutti noi sperimentiamo la difficoltà del comunicare in un mondo dove di messaggi ce ne sono di più della capacità di recepirli. E quindi come raggiungere gli esiti supremi del comunicare ovvero l’incanto, il coinvolgimento e, quindi, la memorabilità? Tomatis e Buscema ne L’arte di stupire conducono il lettore proprio in una esplorazione di quella che loro chiamano esperienza magica.

Non ci accorgiamo mai abbastanza di quanto la tecnologia, la scienza e l’informazione su tutto, sempre pronta negli smartphone, abbiano tolto alle nostre giornate il senso del mistero. Ecco perché gli autori muovono il nostro sguardo sul come sollecitare negli altri l’immaginazione, la meraviglia, l’incanto. Il libro è un cannone che esplode in continuazione citazioni ed esempi di esperienze magiche. Le più comuni attorno a noi? Gli UFO, i cerchi nel grano, l’effetto placebo e poi le piramidi egizie, la parapsicologia, le favole per i bambini e i film per gli adulti e altro ancora. Che cosa sono queste se non costruzioni narrative che ci affascinano e stupiscono da sempre? E ora fuori la formula delle esperienze magiche! Tomatis e Buscema, in verità, non ce la raccontano tutta, ma intanto ci rivelano i suoi fattori essenziali: raccontare una storia e mixare l’immaginario con elementi di realtà in modo mai visto prima. Meravigliare, dunque, senza inganno.

Questo libro è per…

I customer manager affinché usino la prospettiva magica nei confronti di ‘consumatori’ che non consumano più prodotti, ma sempre di più esperienze.

I creativi pubblicitari perché siano sempre più capaci di stimolare l’immaginazione senza dimenticare la verità (si veda Dove Real Beauty Sketches).

Tutti gli abitanti della terra perché si accorgano ogni giorno delle infinite possibilità (anche microscopiche) di stupirsi della bellezza dell’esistenza.

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