Il "geographic profiling" tra serial killer e bar all'angolo


Il "geographic profiling" tra serial killer e bar all'angolo

Il "geographic profiling" è una tecnica matematica utilizzata in criminologia che serve a definire quali aree urbane siano con più probabilità la sede di un assassino seriale.

A partire dai luoghi in cui sono stati commessi dei crimini, una funzione matematica elaborata da Kim Rossmo consente di costruire mappe che segnalano i "luoghi caldi" dove potrebbe risiedere il furfante.

Uno dei "nodi di attività" che ho frequentato maggiormente negli ultimi anni è stato un ufficio in centro a Torino. Qui ho svolto per oltre dieci anni attività di consulenza statistica e informatica, e quando arrivava l'ora di pranzo, la scelta del locale dove mangiare era molto ampia: si andava dal ristorante sofisticato alla piadineria romagnola, dal kebabbaro egiziano al rivenditore di pizza al taglio. La scelta del posto seguiva criteri abbastanza imprevedibili, ma le due forze coinvolte nella definizione sembravano agire anche sulle mie decisioni:

• la probabilità di scegliere un ristorante diminuisce all'aumentare della sua distanza dall'ufficio, perché il tempo a disposizione per gli spostamenti è limitato;

• esiste una "zona franca" in prossimità dell'ufficio, all'interno della quale si tende a non fermarsi a mangiare, per "staccare" completamente dal lavoro e cambiare aria.

L'equazione di Kim Rossmo sarebbe stata in grado di disegnare una "zona calda" che conteneva il mio ufficio? Ho fornito al mio programma le coordinate GPS dei dieci posti che ho frequentato maggiormente nell'ultimo decennio, ho regolato le manopole e ho premuto un pulsante. Ecco il risultato:


Visualizzazione ingrandita della mappa

La formula di Kim Rossmo funziona perfettamente con i dati che le ho fornito: il mio abituale posto di lavoro cade perfettamente al centro della zona calda, rappresentata in giallo al centro della mappa.

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