MARIANO TOMATIS

WONDER INJECTOR

Scrittore e illusionista
Mariano illumina le
meraviglie sul confine
tra Scienza e Mistero.

E-MAIL

mariano.tomatis@gmail.com

TWITTER

@marianotomatis

La magia della mente

HANNO SCRITTO…

Massimo Polidoro, Scienza & Paranormale, n.85, maggio/giugno 2009.

Ci sono voluti molti anni ma, alla fine, anche nel nostro Paese inizia a diffondersi un sincero interesse per lo studio della "magia della mente", o mentalismo come lo chiamano gli addetti ai lavori.

Come molti sapranno, si tratta di quella branca dell'illusionismo in cui l'artista simula il prodursi di fenomeni paranormali attraverso un abile uso di tecniche psicologiche o manipolatorie di vario tipo.

Un argomento che, chiunque si interessi di parapsicologia e di fenomeni paranormali non può assolutamente ignorare, a rischio di scambiare per autentiche dimostrazioni che, nella realtà, sono il frutto di abilità illusionistica.

Tuttavia, se fino a poco tempo fa, l'interesse degli appassionati italiani era rivolto quasi esclusivamente al trucco, a come cioè si può simulare la lettura del pensiero o il piegamento di un cucchiaio, ora le cose sembrano cambiare. Editori specializzati, come "La porta magica" di Roma o la "Florence Art Edizioni" di Firenze, hanno iniziato a proporre traduzioni di testi classici del mentalismo e la rivista del CICAP, Magia, sin dal primo numero dedica ampio spazio agli aspetti storici e culturali del mentalismo.

Ma perché bisognerebbe rivolgere tanta attenzione alla storia di questa disciplina? Tanto al mago che li vuole presentare, quanto al parapsicologo che non vuole farsi ingannare, non basta forse conoscere i trucchi?

La risposta è scontata: chi non conosce la storia è condannato a ripeterla. Chi non sa che cosa sta dietro certi trucchi e certi principi finirà inevitabilmente per lasciarsi ingannare quando gli stessi artifici saranno reinterpretati e utilizzati in una veste nuova.

E, dunque, è con molto piacere e soddisfazione che accogliamo la pubblicazione de La magia della mente dell'amico e collega Mariano Tomatis.

Non solo è un libro interamente dedicato alla storia del mentalismo ma, primo caso in Italia, è pubblicato da un editore non specialistico e, quindi, rivolto al grande pubblico. Inoltre, contrariamente a quanto qualunque altro editore avrebbe preteso, Mario Arturo Iannaccone, curatore di collana per Sugarco, ha lasciato Mariano libero di trattare l'argomento come meglio credeva, senza costringerlo a scrivere l'ennesimo "manuale di trucchi magici".

Il risultato è una lettura godibilissima per chiunque sia incuriosito da questi argomenti e un piacere intellettuale anche per il lettore più esperto. Raul Cremona, con cui Mariano ha scritto per Rizzoli L'arte della prestidirigiri…, nella prefazione definisce il libro "originale e prezioso" e, da cultore di storia dell'arte magica, afferma: "Nel leggere queste pagine, scoprirete quanto poco sappiamo di questo argomento e quanto invece ne sappia Mariano".

Avrebbe richiesto centinaia di pagine una storia completa del mentalismo, e forse non avrebbe nemmeno avuto senso in questo momento. Invece, Mariano ha scelto di raccontare dodici tra i personaggi più significativi della magia mentale, partendo dall'antico Egitto con Siosiri, nipote di Ramesse II, per arrivare a oggi con l'americano Max Maven.

Oltre a raccontare aneddoti curiosi e geniali intuizioni di mentalisti celebri come Ted Annemann, Joseph Dunninger o Chan Canasta, Tomatis include nel suo elenco anche personaggi come Gustavo Rol e Uri Geller, che mai hanno ammesso di essere mentalisti, preferendo piuttosto vantare straordinarie (e mai verificate) facoltà paranormali.

Ma anche in questi casi, l'attenzione di Mariano non è rivolta tanto ai fenomeni e, quindi, ai possibili trucchi usati, quanto piuttosto a capire come costoro sono riusciti a essere percepiti dal pubblico quali moderni sciamani, piuttosto che abili artisti. Solo così, infatti, è possibile capire perché la semplice ripetizione (col trucco) dei fenomeni di Rol o di Geller significa ben poco per coloro che preferiscono crederli esseri superiori dotati di facoltà soprannaturali.

Quello che Mariano ha voluto offrire con il suo libro è, dunque, l'inizio di un percorso di scoperta personale, che ciascuno può proseguire come preferisce. Lo studioso del paranormale potrà approfondire i personaggi introdotti, al fine di comprendere il ruolo avuto da costoro nel definire quell'area grigia al confine tra ciò che è normale e ciò che è "oltre", come dice Mariano. Il prestigiatore, invece, potrà comprendere come ogni principio, ogni gioco e ogni finezza si colloca in un preciso contesto storico, dove aveva uno specifico significato e dopo il quale ha subito una precisa evoluzione. Capire questo può permettere all'artista interessato a presentare la magia mentale di compiere un importante salto di qualità al proprio percorso formativo.

In coda al libro un'appendice bibliografica propone ulteriori spunti di approfondimento sia su testi italiani e stranieri di più o meno facile reperibilità. Inoltre, all'indirizzo www.marianotomatis.it/mame, Mariano (che ha anche un eccellente gusto grafico, ed è l'autore della copertina del libro) ha realizzato un'intrigante presentazione visiva che introduce alla lettura di La magia della mente.

Max Vellucci • Il Sortilegio, 12.09.2009

Dodici capitoli, dodici libri e dodici figure che hanno scritto e interpretato la storia del mentalismo. Questo è “La Magia della Mente”, l’ultima opera di Mariano Tomatis con prefazione di Raul Cremona.

Definire cosa sia un mentalista non è cosa semplice. Secondo la serie televisiva “The Mentalist” , si tratta di una persona che “ricorre all’acutezza mentale, ipnosi e/o suggestione. Colui che padroneggia la manipolazione del pensiero e del comportamento”. Più semplicemente Larry Baker lo definisce come “colui che utilizza i 5 sensi, per creare l’illusione di possederne un sesto.”

Qualunque sia la definizione, Tomatis illustra come questa figura abbia sempre affascinato e stupito, assumendo molte facce e sfaccettature e subendo una inevitabile evoluzione al passo con i tempi.

L’autore ci accompagna così in un affascinante viaggio attraverso i secoli e analizza in maniera originale e dettagliata la vita e le opere di persone straordinarie, capaci di leggere in libri chiusi, indovinare parole solo pensate e spostare oggetti con la forza della mente. Personaggi capaci di interpretare il proprio tempo e di percepire i sogni e le paure delle persone, dando loro la speranza che l’impossibile sia possibile, che la mente sia in grado di fare qualsiasi cosa.

Nelle dodici brevi biografie che l’autore ci propone, si va da Siorisi, che nel XIII riusciva a leggere all’interno di papiri sigillati, a John Wilkins, vescovo anglicano che descrive per la prima volta i metodi dei mentalisti, per poi arrivare ai più noti Annemann, Dunninger e Max Maven.

Tomatis inserisce nel libro anche due figure estremamente controverse, Gustavo Rol e Uri Geller, che mai si sono autodefiniti mentalisti.

Mancano ovviamente all’appello tantissimi personaggi più o meno importanti, anche se, per dichiarazione dello stesso autore, il libro non vuole essere in alcun modo esaustivo. Mancano figure storiche del mentalismo a volte appena citate (come ad esempio Corinda e Berglas), altre volte ignorate (come Banacek o Alfonso Bartolacci, tra i pochi autori italiani specializzati in questa branca). Soprattutto il libro si conclude con Max Maven, che fino a qualche tempo fa rappresentava l’icona moderna del mentalismo mondiale, e non con il personaggio a cui si deve il rinnovato interesse per questa branca dell’illusionismo: Derren Brown. Senza un’approfondita analisi di questo fenomeno mediatico, infatti, il libro risulta già datato. Non tanto per la mancata analisi del personaggio in sé, quanto per il mancato studio della nuova tendenza che il mentalismo ha preso con esso. Tomatis ha infatti avuto l’ingrato compito di selezionare solo dodici personaggi; scelta sicuramente ardua ma che ha permesso una lettura agile e scorrevole della storia di questa arte. Derren Brown però rappresenta il nuovo modo di fare mentalismo, quello legato al tempo che stiamo vivendo, il tempo della PNL e dei video attraverso YouTube. Un tredicesimo capitolo su questo personaggio avrebbe sicuramente reso il libro più vicino al nostro tempo e al nuovo modo di proporre un’arte antica come l’uomo.

A parte questa unica pecca, Mariano Tomatis, riesce a coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine, accompagnandolo in un viaggio pieno di suggestioni e informazioni sempre documentatissime. Tomatis, grande cultore di illusionismo, riporta con dovizia di particolari brani presi da libri antichi e dichiarazioni dei personaggi citati, illustrando in maniera dettagliata il contesto storico in cui essi operavano.

Come approfondimento di quanto letto, l’autore riporta inoltre un’ampia bibliografia e soprattutto una serie di testi e articoli consultabili gratuitamente attraverso i siti web www.marianotomatis.it e www.praestigiator.com.

Il libro di Tomatis rappresenta qualcosa di completamente nuovo nel panorama italiano, una porta aperta su un misterioso e affascinante mondo: quello della “Magia della Mente”!

Un intelligente saggio ma con il gusto del romanzo; un’opera che non può mancare nella biblioteca dell’appassionato di illusionismo.

Luca Speroni • Forum della magia, 05.10.2009

Ho letto La magia della mente in un paio di giorni, data l'agilità di lettura e la quantità di informazioni interessantissime e, in molti casi, persino avvincenti in senso narrativo.

Questo libro è molte cose. A un primo livello è un ottimo testo divulgativo sul mentalismo e sulla magia in generale, come forse dovrebbero essercene di più in giro per trasmettere ai non "addetti ai lavori" la complessità e la "vera magia" di questa arte, che risiede da un lato nell'ingegno umano, e dall'altro nella capacità di certi personaggi di conquistare e far sognare il proprio pubblico.

Su un secondo piano, è notevole la prospettiva storica che nel nostro ambiente tende troppe volte a essere considerata una cosa noiosa o, peggio ancora, inutile. Non solo "La magia della mente" la rende interessante e affascinante, ma ne dimostra anche l'importanza, illustrando l'evoluzione di alcuni effetti e principi oggi piuttosto conosciuti.

Collegato a questo secondo punto, il libro si presenta anche come un'ottima "guida" nel percorso che ha voluto tracciare l'autore, con ogni capitolo che dà un quadro generale del tema trattato e offre una ricchissima bibliografia (non sempre di facile reperibilità!) per chi volesse approfondire uno o l'altro argomento.

A livello emotivo il capitolo che mi ha colpito di più è stato quello su Rol, che descrive una sorta di "damnatio memoriae" all'incontrario, in cui invece del personaggio tendono col tempo a scomparire le voci critiche e ad amplificarsi quelle agiografiche. E' una tendenza che riguarda non solo Rol (subito mi è venuto in mente Padre Pio) e che un po' mi spaventa per la prospettiva della perdita di conoscenza sul lungo periodo che questo processo comporta (ma forse è giusto così e tra migliaia di anni ci sarà qualcuno che parla di Rol come noi oggi parliamo di Siorisi). In questo comunque Rol ha superato Uri Geller, che con una certa sovraesposizione mediatica ha nel tempo perso molto del suo alone di mistero.

In conclusione, un libro da leggere per l'interessante raccolta di storie, aneddoti e documentazione e per l'interessante percorso che va da Siosiri a Max Maven, ma anche un libro da custodire come utile ed agile guida storico-bibliografica.

Sui punti "controversi":

1. La prefazione di Raul Cremona, oltre ai vantaggi citati da Max, è adeguata, perché non è scritta dal Cremona cabarettista o mago comico, ma dal Cremona fervente appassionato di storia e cultura magica, che poi è l'argomento principale del libro, più che il mentalismo in senso stretto.

2. I grandi esclusi sono ovviamente tanti, e suppongo che ogni lettore abbia il suo illustre preferito (io ad esempio un capitolo su David Berglas l'avrei letto con sommo piacere). Per quanto riguarda Derren Brown, credo sia un po' presto per affrontare la questione in una prospettiva storica. D'altro lato filmati, articoli e fonti varie su mr. Brown e sul suo impatto sono altamente accessibili, per cui trovo apprezzabile l'analisi su figure un po' più "dimenticate" o nascoste (o su aspetti più dimenticati di figure note, come il massiccio advertising di Theo Anneman su riviste osé).

Insomma, se non si è capito, sono rimasto molto soddisfatto del volume, anche per la piacevole e scorrevole lettura.

EDITORE

SugarCo

PUBBLICATO NEL

2009