Un anello d’oro inspiegabilmente infilato in un pezzo di legno troppo spesso.
Una bottiglia capace di versare, a comando, acqua, succhi e bibite diverse.
Sono solo alcune delle meraviglie raccontate dall’abate senese Giovanni Caselli nel 1854, in una rivista di ricreazioni per la gioventù.

Uscirono nove numeri de “La ricreazione”: in alcuni, a rendere il tutto più intrigante, compariva la lettera di un misterioso Mister X*** che, mese dopo mese, confidava all’abate segreti di magia rari e inediti, destinati al pubblico.

L’oggetto impossibile descritto su La ricreazione.
In copertina Caselli pose, con grande umiltà, una frase di Cicerone capovolta: “ad edocendum parum / ad impellendum satis”. Un modo per riconoscere i limiti di uno strumento agile come una rivista, ma anche per dichiarare il suo vero scopo: non insegnare tutto, bensì incuriosire e affascinare.

La bottiglia magica descritta su La ricreazione.
Nel suo gabinetto fisico-meccanico al pianterreno del Palazzo da Filicaja a Firenze, un teatro delle meraviglie, scienza e illusioni si intrecciavano per educare divertendo. Caselli fu l’antesignano di sacerdoti illusionisti come don Salvatore Cimò e don Carmelo Piccoli – né fu solo prestigiatore: inventò il pantelegrafo, l’antenato del fax, tanto da meritare una via a Firenze.

Via Giovanni Caselli a Firenze
Oggi la collezione completa dei nove numeri, rarissimi e ora disponibili integralmente in digitale, entra nella )BmP Biblioteca magica del Popolo grazie alla preziosa segnalazione di Francesco Grasso: un patrimonio comune, libero e gratuito di materiale capace di stupire ancora oggi.

Caselli. Giovanni
La ricreazione giornale di scienze fisiche e di arti ad uso dei giovanetti
Vol. 1, N. I-IX, Felice Le Monnier, Firenze 1854.
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