Ha il sedere che brucia la Monna Lisa di Marcel Duchamp.
Se chi studia storia dell’arte non sa con certezza se Leonardo abbia nascosto nella Gioconda un messaggio cifrato (e dunque esista davvero un “Codice Da Vinci”), un enigma c’è senz’altro nella sua versione dadaista del 1919.

Marcel Duchamp, “L.H.O.O.Q.” (1919).
Baffi a parte, le lettere in fondo, L.H.O.O.Q. formano un rebus da decifrare. Se a leggerle è un inglese, suonano come look, “guarda”. Se invece si pronuncia ciascuna lettera separatamente, alla francese, i suoni danno vita a una frase di senso compiuto. Il gioco è noto come “allografo”.
Tra gli allografi più semplici c’è il nome di Van Gogh scritto con i numeri 20/100: vingt/cent suona come Vincent. Allo stesso modo, le cinque lettere L, H, O, O, Q si leggono El, Ash, O, O, Cu, che suona come “Elle a chaud au cul”: lei ha caldo al culo.
Duchamp faceva appello a una tradizione antica. Nel manuale di illusionismo Codicile de Jérôme Sharp (1787) ho trovato un allografo molto più complesso, proposto senza soluzione:
L, N, N, E, O, P, Y, L, I, A, T, T, L, I, A, V, Q, L, I, E, D, C, D.

Facendo qualche indagine ho scoperto che l’enigma è attribuito a Stanislas J. Boufflers (1738-1815), autore francese noto per i brillanti indovinelli. Il messaggio nascosto nell’allografo racconta la vita di Elena, la donna più bella del mito greco, la cui fuga con Paride scatenò la guerra di Troia.

Gaston Bussière, “Hélène de Troie”, 1895.
El, En, En, E, O, Pe, Y-grec, El, I, A, Te, Te, El, I, A, Ve, Cu, El, I, E, De, Ce, De
si legge come
Hélène est née au pays grec, elle y a tété, elle y a vécu, elle y est décédée
Elena è nata nel paese greco, vi ha succhiato il latte, vi ha vissuto, vi è morta.
Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0