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21-30 di 42 documenti del Cinquecento
Sebastiano SERLIO

Libro Primo d'Architettura

Francesco Senese & Zuane Krugher, Venezia 1566.

Libro dove appare per la prima volta il paradosso dell'area che scompare, all'insaputa dell'autore; al f. 16 Serlio cita il caso di una tavola di dimensioni 3×10 piedi che può essere convertita in una tavola di dimensioni 4×7 piedi, lasciando due ulteriori triangoli 1×3 piedi. Curiosamente, l'autore non si accorse che la somma delle tre aree risultati (31 piedi quadrati) era maggiore dell'area originale (30 piedi quadrati).

Opera nova non più vista, nella quale potrai facilmente imparare di molti bellissimi giuochi di mano

1570.

Piccola raccolta di segreti naturali.

Le plaisant jeu du dodechedron de fortune

François Didier, Paris 1574 (I ed. 1560).

Edizione 1574 di un libro di sorte del 1560, può essere navigato come un ipertesto e interrogato lanciando un dado a dodici facce (il dodecaedro del titolo).

Giovanni Battista DELLA PORTA

Magiae naturalis sive de miraculis rerum naturalium

Ex Officina Christophori Plantini, Antwerp 1576.

Ampia collezione di metodi naturali per produrre effetti apparentemente magici a firma del filosofo, alchimista, commediografo e scienziato italiano Giovanni Battista Della Porta (1535-1615).

Giovanbattista PALATINO

Compendio del gran volvme de l'arte del bene et leggiadramente scrivere tvtte le sorti di lettere et caratteri : con le lor regole, misure, & essempi

Heredi di Marchio Sessa, Venezia 1578 (I ed. 1540).

Trattato di ortografia e tipografia ricco di illustrazioni.

Le plaisant jeu du dodechedron de fortune

Iean Huguetan, Paris 1581 (I ed. 1560).

Edizione 1581 di un libro di sorte del 1560, può essere navigato come un ipertesto e interrogato lanciando un dado a dodici facce (il dodecaedro del titolo).

Traité d'astrologie

1582.

Libro di sorte geomantico in arabo ritrovato durante una spedizione napoleonica a Il Cairo e depositato nel novembre 1799 presso la Biblioteca Nazionale di Francia da Gaspard Monge a nome di Napoleone Bonaparte (il cui nome compare qui).

Lorenzo SPIRITO GUALTIERI

Le passetemps de la fortune des dez

Benoist Rigaud, Lyon 1583 (I ed. 1482).

Libro di sorte del 1583, può essere navigato come un ipertesto e interrogato lanciando tre dadi.

Reginald SCOT

The Discoverie of Witchcraft

London 1584.

Il trattato che Reginald Scot scrisse dopo aver assistito, in qualità di Giudice di Pace, a un processo di stregoneria a Rochester. Visti i supplizi cui fu condannata l'imputata Margaret Simons, Scot decise di intraprendere una vasta indagine sui tecnicismi attraverso cui produrre effetti straordinari che escludono l'intervento diabolico - oggetto delle accuse mosse alla povera strega. Con la guida di un mago francese di nome Cautares, Reginald Scot realizzò la monumentale opera sulla stregoneria che entrerà nella storia come il primo testo in lingua inglese ad occuparsi di giochi di prestigio. Scritto con l'esplicito intento di mettere in guardia da un'applicazione troppo facile dell'aggettivo "diabolico" ai fenomeni magici, il libro sulla stregoneria di Scot subì le stesse conseguenze cui andavano incontro le streghe dell'epoca: re Giacomo VI di Scozia, di indole molto superstiziosa, ne fece bruciare quasi tutte le copie in circolazione. Tra i giochi descritti compare anche il "Blow Book", il libro che cambia aspetto se sfogliato in modi diversi (p. 343).

Jean PRÉVOST

La Première partie des subtiles et plaisantes inventions comprenant plusieurs jeux de récréation et traicts de soupplesse, par le discours desquels les impostures des bateleurs sont descouvertes

Antoine Bastide, Lyon 1584.

Primo libro di illusionismo in lingua francese, è una raccolta finemente illustrata di giochi di prestigio, esperimenti di fisica dilettevole e scommesse. A p. 56 descrive il metodo per realizzare un libro magico che si presenta diverso quando viene sfogliato in maniera opportuna ("Blow Book"). A p. 50 suggerisce di mettere una candela sul dorso di una tartaruga e abbandonarla di notte in un cimitero per simulare l’apparizione di fuochi fatui. A p. 67 descrive il portafoglio a scambi.

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