Mariano Tomatis

Una pre-lettura della Grande Pergamena di Rennes-le-Château

Nel corso di questo intervento parlerò di un oggetto che conoscete bene, avete visto e vedrete ancora migliaia di volte: la Grande Pergamena di Rennes-le-Château.

La sua immagine è stata resa accessibile al grande pubblico da Gérard De Sède tra le pagine de L’Or de Rennes (1967). Due caratteristiche la rendono interessante ai miei occhi: la straripante quantità di dettagli da analizzare e la controversia sulla sua autenticità.

Vengo da Torino, città dov’è custodito un altro oggetto controverso e pieno di dettagli: la Sacra Sindone.

Negli stessi anni in cui la vicenda di Rennes-le-Château veniva collegata al Santo Graal, anche la Sindone subiva la stessa sorte.

A Rennes-le-Château il Santo Graal è una linea dinastica, la stirpe segreta di Gesù. A Torino, il Graal è materialmente la reliquia che ha raccolto il sangue di Cristo dopo la crocefissione: non una coppa ma un lenzuolo funebre, la Sindone.

Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln, L’Enigme sacrée, 1983 (1ère éd. The Holy Blood and The Holy Grail, 1982).
Noel Currer-Briggs, The Shroud and the Grail, 1984.

La reliquia di Torino e la Grande Pergamena sono molto conosciute nel mondo anglosassone grazie alla stessa persona: Henry Lincoln. L’autore inglese scoprì la vicenda di Rennes-le-Château leggendo Il tesoro maledetto di Gérard De Sède e negli Anni Settanta dedicò al tema tre documentari. Il titolo del primo documentario era scritto con la grande pergamena sullo sfondo. Negli stessi anni Lincoln dedicò alla Sindone il documentario The Silent Witness e il suo nome aveva come sfondo proprio un particolare del lenzuolo.

Henry Lincoln, The Lost Treasure of Jerusalem?, 1972.
Ian Wilson, Henry Lincoln, David W. Rolfe, The Silent Witness, 1978.

Non entrerò nel merito della controversia sull’autenticità dei due oggetti. Se lo facessi, il mio intervento diventerebbe una lunga lode per i due falsari francesi che – al prezzo di un certo inquinamento storico – sono riusciti con tanta abilità a farci sognare e discutere.

Due milioni di persone hanno preso parte all’ultima ostensione del 2015, ognuna delle quali ha potuto fermarsi solo 3 minuti davanti al telo. Come la Grande Pergamena, la Sindone è un’immagine difficile da leggere: confusa e piena di dettagli, c’era il rischio di guardarla senza coglierne gli elementi più importanti e interessanti. Lungo il percorso di avvicinamento, un video di pre-lettura consentiva di allenare lo sguardo, isolando i dettagli chiave della figura. Gli psicologi cognitivi parlano di effetto priming: si offre uno stimolo per influenzare la successiva percezione di un nuovo stimolo.

Questa immagine, per esempio, isola il volto e permette di evidenziare una macchia di sangue sulla fronte a forma di tre rovesciato. Ora che ve l’ho fatta notare, tutte le volte che rivedrete l’immagine della Sindone, non potrete evitare di vedere il numero tre. Effetto priming.

Lo stesso accade con la Grande Pergamena di Rennes-le-Château. Più di mille lettere confuse, dietro cui si nascondono alcuni messaggi in codice. Difficile focalizzare lo sguardo su un singolo elemento preciso: la confusione è uniforme e non è facile distinguere tra i dettagli più o meno importanti. Con le prossime immagini cercherò di interferire con il vostro sguardo, allo scopo di aumentare il vostro potere di visione.

Le due righe più facili da leggere sono le ultime: sono tratte da un inno che Saunière aveva trascritto sotto il bassorilievo di Maria Maddalena sull’altare della chiesa di Rennes-le-Château.

C’è anche una certa somiglianza tra lo strano simbolo in basso a destra e la croce di legno sul bassorilievo – ma potrebbe essere frutto del caso.

La lettera A capovolta suggerisce di ruotare il simbolo, e la parola NOIS diventa SION – un riferimento al Priorato di Sion, nell’ambito del quale fu realizzata la pergamena.

Ma passiamo ai dettagli più piccoli. Per collegare la pergamena al fonte battesimale di Rennes-le-Château, il suo autore ha scritto le lettere A e O usando i caratteri greci Alpha e Omega. Le due lettere compaiono ai piedi di Gesù e di Giovanni Battista e si leggo anche sul catalogo dello scultore Giscard.

Sulla pergamena, appaiono nelle due righe centrali, 10 e 11. Per localizzarle al volo, dividete idealmente in due il testo principale, cercate l’unico punto interrogativo della pergamena: quella è la riga numero 10. Spostandovi verso destra vedrete l’alpha. Nella riga sotto, ma più a sinistra, trovate l’omega.

Ci sono otto lettere ancora più piccole: formano le due parole Rex Mundi, il re del mondo. È un riferimento ai Catari, secondo cui l’universo è basato sull’equilibrio tra una divinità del bene e una del male, il Rex Mundi. Le lettere che formano Rex si trovano in alto a sinistra, nelle prime quattro righe. Mundi si trova nelle ultime cinque.

Cuore della pergamena sono due testi, uno immerso dentro l’altro. Il testo più lungo è scritto in latino, è tratto dal Vangelo di Giovanni, capitolo 12, ed è un riferimento alla vetrata circolare dietro l’altare nella chiesa di Rennes-le-Château: Maria Maddalena lava i piedi di Gesù con olio costoso e li asciuga con i propri capelli.

L’autore ha copiato il Vangelo togliendo tutti i segni di punteggiatura e lasciando un solo punto interrogativo. Durante la copia ha commesso alcuni errori.

Ventisette lettere sono state scritte erroneamente.

Due parole e due lettere sono state invertite tra loro. “Odore ungenti” è diventato “Ungenti odare”, con un ulteriore errore di copiatura.

Dieci lettere sono state omesse dalla copia.

Il testo risultante è composto da 845 lettere, che sono state trascritte a gruppi regolari di sei lettere, commettendo alcuni errori: a volte ci sono solo cinque lettere, altre volte sette. A sinistra ho evidenziato i gruppi irregolari: in verde quelli corti, in rosso quelli lunghi.

Negli spazi bianchi è stato inserito un secondo testo di 140 lettere. Al centro della sequenza si riconoscono due parole in latino: Ad Genesareth. È un riferimento a Maria Maddalena: la città di Magdala sorge presso il lago di Genesareth.

Complessivamente, la pergamena è la somma di due testi – l’uno tratto dal Vangelo, l’altro un messaggio cifrato. Le parole Ad Genesareth dividono il messaggio in due parti illeggibili, ciascuna di 64 lettere. Per decifrarle bisogna usare due chiavi, scriverle su due scacchiere e leggerle seguendo il percorso del cavallo.

Non approfondirò la lunga procedura, ma l’autore intendeva nascondere un messaggio (BERGERE PAS DE TENTATION…) legato alla vicenda di Rennes-le-Château: una frase che aveva ottenuto anagrammando l’epitaffio tombale di Marie de Nègre d’Ables, signora del paese nel Settecento.

Sfortunatamente, ha commesso alcuni errori anche copiando il messaggio in codice. Tre lettere sono state scritte male. Due si trovano nella terza riga. A partire dal simbolo in cima al documento, individua il nome “Martha”. La “O” che lo precede e la “H” che lo segue sono sbagliate: le lettere corrette sono “E” e “F”. Il terzo errore è la “X” che compare poco sopra il punto interrogativo: la lettera giusta è la “T”. Chiunque provi a leggere il messaggio senza fare le tre correzioni, ottiene “Bergete” invece di “Bergere”, “Sax” invece di “Pax” e una incongrua acca in mezzo al numero romano 681.

Non essendoci il tempo di approfondire l’intero meccanismo di codifica e decodifica, ho un regalo per voi. Noi italiani siamo famosi come ladruncoli, bugiardi e truffatori: da Berlusconi a Salvini, da Cagliostro a Casanova, i nostri inganni sono famosi nel mondo. Étienne de Jouy si chiedeva

Perché molti personaggi hanno scelto la Francia come palcoscenico privilegiato per le loro ciarlatanate?

facendo riferimento a

quel famoso dottor napolitano, in piedi sulla sua carrozza scoperta […] sulla piazza del Louvre, con la sua parrucca bianca, il suo mantello scarlatto con brandeburgo dorato, la giacca ricamata, gli anelli su tutte le dita e i polsini larghi delle Fiandre. (1) .

Anche se sono vestito in modo più sobrio, sono anch’io italiano, sono anch’io un illusionista e vengo da Torino, in Italia considerata la città magica per eccellenza – quindi avete tutti i motivi per prendermi poco sul serio. Per questo motivo, non sono venuto a vendervi nulla ma a farvi un regalo con cui potrete verificare ogni mia affermazione. Oggi lo chiamano “Fact checking”.

L’ho chiamato Abulafia ed è un software liberamente accessibile sul web, disponibile in tre lingue. Potrete usarlo per verificare ogni mia affermazione. Un creatore di pergamene fai-da-te.

Abulafia vi fa decidere quali testi inserire e con quali chiavi codificarli: se lasciate i testi di default, il risultato è la grande pergamena. Se invece cambiate qualcosa, potete esplorare gli effetti di qualunque modifica. Le possibilità combinatorie sono letteralmente infinite.

Ecco tre esempi. Ordinando ad Abulafia di non commettere alcun errore, si ottiene questa pergamena: questo è l’aspetto che avrebbe avuto il documento se l’autore fosse stato più preciso.

Il nome “Abulafia” è un omaggio al computer de Il Pendolo di Foucault, il romanzo di Umberto Eco. Se al posto del Vangelo di Giovanni inserisco l’incipit del Pendolo

…ottengo questa pergamena. Il messaggio nascosto è quello classico: BERGERE PAS DE TENTATION…

Possiamo anche fare il contrario, mantenere il brano del Vangelo ma modificare il messaggio in codice.

Qualche anno fa Paul Saussez ha anagrammato l’epitaffio di Marie De Nègre e scritto un messaggio che farebbe la gioia di Dan Brown:

VOICI LE SECRET DE L’EPITAPHE: JESUS ET MARIE DE MAGDALA DORMAIENT EN PAIX AU TOMBEAU DE RENNES QUE BERENGER VIOLA. SION LE FIT CHANGER DE PLACE. PS DDDCCCXXXX

Ecco la pergamena su cui le lettere PS non significano "Priorato di Sion" ma "Paul Saussez".

Dite che Abulafia somiglia a un videogioco? Sono d’accordo. È dunque utile un’avvertenza. A proposito di alcuni autori che parlano di Rennes-le-Château, Eco ha scritto che

la loro fantasiosa malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo. (2) 

Dunque verificate il vostro certificato di vaccinazione e, se è tutto OK, buon divertimento!


Approfondimento

Vedi l’intervento comprensivo delle 36 diapositive.

Gioca con Abulafia (disponibile in italiano, inglese e francese).

Leggi questo intervento in lingua originale nella traduzione di Mariano Tomatis e Benedetta Pierfederici.

Vedi il documentario di Henry Lincoln, The Lost Treasure of Jerusalem? (BBC 1971).

Vedi il documentario di Henry Lincoln, Il testimone silenzioso (The Silent Witness, BBC 1978).

Vedi il video di pre-lettura della Sindone di Torino (2015)

Note

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