«Il profondo (e forse eccitante) mistero offerto
da questo labirinto iconografico è venato dalla frustrazione che sorge dalla totale assenza di
regole fisse attraverso cui giocarci.»
—Nadya Chishty-Mujahid
Scritto nel 1607 da Andrea Ghisi, un nobile veneziano appassionato di magia, Il Laberinto presenta 1260 figure e nessuna parola, perché il suo scopo non è quello di raccontare una storia: si tratta, infatti, di un libro-gioco che consente di leggere nel pensiero, nato come divertissement per i nobili.
Un ipertesto pubblicato in anticipo di 400 anni sul primo computer, che per molti secoli ha nascosto abilmente il suo segreto. Dimenticato fino ai giorni nostri, è stato riscoperto alla fine del XX secolo da Vanni Bossi, che ne ha progettato il restauro. In seguito alla sua morte, è stato ripreso in mano da Mariano Tomatis che ne ha realizzato il restauro e l’edizione di un fac simile identico all’edizione inglese 1610.
Oltre all’edizione cartacea, il libro è stato fedelmente digitalizzato. Cliccando qui si può giocare al Laberinto, facendosi leggere il pensiero dal computer.
Mariano Tomatis ha pubblicato anche una dettagliata mappa del libro.