Nel 1868 il magnetista Francesco Guidi collezionò numerose esperienze magiche in un’antologia dedicata allo spiritismo. (1)  Una delle sue fonti era il Petit Albert – uno dei più noti libri magici francesi risalente al 1668. La storia dell’indovina di Lille merita di essere ricordata.

Nella città di Lilla in Fiandra eravi una vecchia che si decantava per grande indovina. Essa conduceva i consultanti in un piccolo gabinetto oscuro rischiarato soltanto da una lampada, al cui fioco lume vedevasi sopra una tavola coperta di una tovaglia, una piccola statua assisa su d’un tripode col braccio sinistro disteso, tenendo colla sinistra mano una cordicella di seta assai sottile, dalla cui estremità pendeva una mosca di ferro ben lavorata, essendovi sopra una campana di vetro, all’altezza di circa due dita.

La vecchia comandava alla mosca di spingersi contro il vetro per affermare ciò che si desiderava sapere, con uno o più colpi, e per sorprendere le persone colla diversità de’ suoi oracoli, vietava alla mosca di toccare il vetro se la cosa che si domandava non era per avvenire. L’indovina, cosi nel primo come nel secondo caso, non toccava la statua, nè la cordicella, ne la mosca; dirigeva soltanto verso di essa una piccola bacchetta in atto di comando.

L’astuzia della vecchia consisteva nel mettere in dito un anello, in cui era incastonato un grosso pezzo di calamita, quando voleva che la mosca rispondesse, e di toglierlo furtivamente, quando voleva che la mosca non desse alcun colpo.

Tutti i prestigiatori fanno oggi pubblicamente la stessa cosa. (2) 


Note

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