Secondo gli illusionisti inglesi Barry & Stuart

Le performance magiche non devono essere belle. Non è obbligatorio che il loro principale obiettivo sia la Meraviglia. Riteniamo che, se la magia è davvero un’arte, allora può legittimamente evocare alienazione, dissociazione o tristezza.

È solo per mancanza di immaginazione che i prestigiatori si adeguano a definizioni rassicuranti di Meraviglia, che richiamano un’infanzia spensierata tra unicorni rosa, arcobaleni e canzoncine allegre. Suggerendo percorsi alternativi, Barry & Stuart invitano i colleghi a uscire dalla propria zona di comfort e avventurarsi su strade poco battute, allo scopo di innovare l’arte magica lungo direzioni insolite e originali. Una possibilità particolarmente sovversiva prevede di mettere al centro ciò che è macabro, osceno e morboso – regioni mappate con cura e intelligenza da Ivan Cenzi, scrittore e regista, curatore del blog Bizzarro Bazar.

Oggi ne ho parlato con lui a Roma. Scarica da qui o riascolta qui sotto l’intervista di mezz’ora (33’16”) che gli ho fatto sui rapporti tra ciò di cui si occupa e la Meraviglia:

www.bizzarrobazar.com

Ecco i principali temi dell’intervista (in ordine di apparizione): Oltre alla Meraviglia di stampo Disneyano / La Meraviglia infantile ha anche una componente di angoscia / La figura del “trickster” nelle cosmogonie dei nativi d’America e il suo ruolo di hacker della Realtà / Jahvè come figura trickster secondo Joseph Campbell / “C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che la luce riesce a entrare.” (Leonard Cohen) / Dalla vanitas del Qoelet al ruolo sovversivo dei memento mori come simboli di impermanenza / La Meraviglia cosmica dell’uomo primitivo è fatta dello stesso senso di impermanenza / Il monopolio della crudeltà da parte del Potere. / Le regioni liminali come zone privilegiate di conoscenza / L’osceno è ciò che viene mantenuto “fuori scena” / Tecnologie per produrre Meraviglia: il Cabaret du Nèant e i suoi ghost show / Giochi di prestigio che portano fuori dalla zona di comfort / Isaiah Berlin e il Romanticismo come rottura delle regole e dello status quo / I draghi di Isaac Newton e lo strano connubio tra Scienza e Magia / Il Capitalismo come forza che metabolizza e appiattisce ogni diversità su una norma / Valorizzare l’esotismo come atto di resistenza / I freak si ammirano solo quando superano la propria diversità: non è ammesso loro alcun orgoglio della propria diversità. / David Bowie e il trucco delle luci accese di David Lynch / Werner Herzog, la recita sotto ipnosi e il silenzio di troppo / La trilogia di Ivan Cenzi sull’intersezione tra arte e macabro in Italia / La bellezza della morte e il ritrovato contatto con le spoglie nell’epoca della sua ospedalizzazione / La differenza tra i nostri tabù e quelli dei nostri antenati più prossimi / La wunderkammern di Ivan Cenzi come meditazione sull’impermanenza / Qual è il Santo Graal per un collezionista di cose macabre?

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