L’8 giugno 2022 il tour del libro Incantagioni (Nero 2022) fa tappa a Milano, rispecchiando il tragitto che nel corso dell’Ottocento sonnambule e magnetizzatori francesi seguivano nei loro viaggi attraverso il Regno d’Italia. Una dopo l’altro, Charles Lafontaine (nel 1848), Prudence Bernard (nel 1850) e la Sibilla moderna (nel 1852) toccarono nell’ordine Torino e Milano e fecero il pieno di un numero eguale di applausi e fischi. Rispetto alla capitale sabauda, il capoluogo lombardo dedicò più attenzione ai risvolti scientifici di quelle esibizioni: ben tre relazioni accademiche si occuparono di Prudence Bernard, tutte stilate a Milano per autorevoli riviste di medicina (e tutte riproposte nel volume appendice Incantagioni. Il dossier).

A condurre l’incontro è stata Laura Tripaldi, autrice laureata in Scienza e Nanotecnologia dei Materiali. Oltre ad apparire tra le pagine di Incantagioni come erede naturale delle protagoniste del libro (è a p. 241), Tripaldi ha un profilo intellettuale e professionale del tutto in linea con quello che i resoconti dell’epoca consentono di definire “l’approccio lombardo” alle questioni magnetiche: nei suoi libri (l’ultimo è Menti parallele, effequ 2021) e articoli (vedi quelli pubblicati su Il tascabile e L’indiscreto) l’autrice tiene insieme aspetti materiali e dimensioni simboliche, adottando uno sguardo ostinatamente bifocale che abbraccia al contempo il substrato fisico e le sue implicazioni metafisiche e ne prende in esame i risvolti individuali, sociali e politici.

Ad attirarmi nella tela delle sue visioni è stato “Mater dolorosa”, uno dei capitoli con cui Laura Tripaldi contribuisce all’antologia Demonologia rivoluzionaria (Nero 2020): il testo resiste a qualsiasi tentativo di catalogazione, mescolando brani da memoriale sugli anni dell’infanzia, considerazioni sugli aspetti biochimici e simbolici della proliferazione cellulare, riferimenti alla letteratura teosofica e gnostica, analisi dei meccanismi (sociali ed esoterici) che sostengono l’oppressione eteropatriarcale, riflessioni intime sulle ripercussioni di una lancinante emicrania, citazioni da visionarie mistiche del Cinquecento e pensieri psicogeografici che restituiscono la complessa relazione tra gli elementi architettonici e la psiche – a partire, per esempio, dal cancello dell’obitorio in piazzale Paolo Gorini a Milano.

Sono numerose le risonanze tra Demonologia rivoluzionaria e Incantagioni: gli occhi della madonna che, ogni primavera, osservavano la giovanissima Laura Tripaldi nei giardini della sua infanzia (1)  alludono alla stessa, spiazzante coscienza vegetale che ha l’occhio sul bagolaro di Torino (2) , aperto quando la Sibilla moderna lasciò la città nel 1853; lo sguardo (pieno di “curiosità morbosa”) dell’autrice attraverso il cancello dell’obitorio milanese (3)  è specchio di quello che Louis Figuier lanciava (“trattenendo il respiro”) sull’anfiteatro anatomico di Montpellier, dove il padre di Léonide Pigeaire praticava le sue autopsie (4) : entrambi rivelano un’attrazione profonda per quello spazio liminale in cui la vita cede il passo alla morte e la coscienza si affievolisce fino a spegnersi. Più in generale, l’approccio alla magia dell’autrice è contrassegnato da un radicale rifiuto del ruolo del femminile “inteso semplicemente come un aspetto passivo e ricettivo del processo di emanazione della luce divina”. (5)  Facendo piazza pulita dei profeti (sempre maschi) che hanno avuto il monopolio nel plasmare a propria immagine i simboli della tradizione esoterica, Laura Tripaldi sente gravare su di sé (e su chi vuole congiurare con lei) “il compito, non semplice, di ricevere e trascrivere le voci dei simboli che ci chiamano dalle profondità del futuro.” (6)  Quel compito è tanto più difficile perché non mancano tentativi (maldestri) di opporre al divino maschile un supposto “divino femminile” complementare o simmetrico rispetto al primo (l’autrice definisce “monoteismo femminile” (7)  questa visione limitata, da me lungamente frequentata come osservatore nei dintorni del mito di Rennes-le-Château); è dunque necessario (e urgente) spostare l’attenzione sugli aspetti non-lineari e contraddittori dei sistemi esoterici che vanno a braccetto con l’eteropatriarcato, esplorando “quegli aspetti conflittuali e problematici che le tradizioni iniziatiche hanno cercato, per superficialità o per revisionismo, di appiattire, trasformando il dinamismo del meccanismo cabalistico in quello che è poco più di un contorto sistema di ascensori e scale mobili verso la gnosi.” (8) 

La presentazione si è tenuta alle h. 18.30 presso la Cascina Torchiera in piazzale Cimitero Maggiore 18 a Milano. Riascolta qui l’audio dell’evento con un’avvertenza: contiene numerosi SPOILER!

Per chi vuole acquistare l’opera completa, oltre al libro Incantagioni (Nero 2022) è disponibile anche Incantagioni. Il dossier (Mesmer 2022), l’appendice a tiratura limitata che integra il libro principale con l’indice dei nomi, un ricco apparato iconografico e una nutrita collezione di articoli d’epoca e assolute rarità.

Clicca qui per avere maggiori dettagli sui due volumi e sulle prossime date del tour di presentazione.

Per approfondire

Leggi qui gli articoli di Laura Tripaldi usciti su Il tascabile.

Leggi qui gli articoli di Laura Tripaldi usciti su L’indiscreto.


Note

1. Laura Tripaldi, “Mater Dolorosa” in Demonologia rivoluzionaria, Nero Editions, Roma 2020, p. 174.

2. Mariano Tomatis, Incantagioni, Nero Editions, Roma 2022, pp. 37-8.

3. Laura Tripaldi, op.cit., p. 197.

4. Mariano Tomatis, op. cit., p. 100.

5. Laura Tripaldi, op.cit., p. 181.

6. Ibidem.

7. Laura Tripaldi, op.cit., p. 183.

8. Laura Tripaldi, op.cit., p. 182.

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