Mariano Tomatis

Incontri ravvicinati del terzo tipo

L’8 dicembre 1978, alle pendici del Musinè, due giovani escursionisti vivono un’esperienza che sembra uscire direttamente da una puntata di X-Files. Francesco Fornari la ricostruisce così:

Secondo il racconto dei giovani […] uno di loro sarebbe stato “rapito” e tenuto “prigioniero” da “esseri scesi con un UFO”. […] I giovani erano saliti sulla montagna per controllare certe luci che, secondo gli abitanti dei paesi della valle, si vedevano brillare ogni notte fra gli anfratti rocciosi. Divisi in gruppi, esploravano il terreno quando due di loro hanno visto un chiarore dietro delle rocce. Convinto che si trattasse di uno scherzo degli amici, uno è andato a vedere: il compagno dice che quando è scomparso dietro le rocce, il bagliore è aumentato d’intensità, al punto da costringerlo a chiudere gli occhi. Dopo qualche minuto è tornato il buio, ma l’amico era sparito. L’hanno ritrovato dopo più di un’ora, in un posto lontano circa 150 metri dal luogo in cui era scomparsi. I capelli e le sopracciglia strinati dal fuoco, semisvenuto e ferito. Tremante e terrorizzato, ha detto di essere stato avvolto da una luce intensissima “attraverso la quale ho visto delle ombre muoversi”. Ombre caratteristiche umane, ma delle quali il testimone preferisce non parlare, evidentemente ancora confuso e spaventato. (1) 

Francesco Fornari, “La centrale degli UFO sarebbe in Valle Susa”, La Stampa, 17 dicembre 1978, p. 12.

La serrata indagine del gruppo Clypeus porta alla luce il ruolo chiave del luogo dove avvenne il fatto: Milanere, una borgata ai piedi del versante sud-ovest del Musinè.

Per chiarire il mistero dobbiamo tornare indietro di cinque anni. Nel 1973 Franca Riberi si reca sul posto per indagare sul monte dei misteri, raccontando su Arcani:

Una vecchietta che faceva pascolare le mucche in un prato […] ci ha detto che l’anno scorso, mentre era al pascolo sulla montagna, incontrò due individui che scendevano dalla vetta, vestiti con una specie di tuta grigio-verde lucida, con in testa un casco dello stesso colore, tipo quello dei motociclisti. In mano avevano un tubo, di cui si servivano per cacciare vipere – così dissero alla vecchia. A sentire parlare di tute lucide, di caschi e di tubi ci siamo incuriositi; la verità è però subito venuta fuori. Qualcuno del luogo ci ha fatto presente che proprio nel periodo in cui avvenne quell’incontro, gruppi di neofascisti avevano scelto la Valle di Susa come teatro dei loro addestramenti militari. (2) 

La presenza di un gruppo terroristico a Milanere viene confermata nel marzo 1985, quando il leader di un gruppo armato di estrema destra resta coinvolto in una sparatoria al casello autostradale di Alessandria. Secondo La Stampa, il giovane

…era stato arrestato alla fine del 1982, coinvolto in una storia di “neri”, […] perché con alcuni amici aveva trasformato un “castelletto” di Milanere di Almese nei pressi di Caselette in una specie di bunker con poligono di tiro. (3) 

Strane luci, ombre umane e cicatrici sembrano coerenti con la presenza in loco di gruppi armati che, per non dare nell’occhio, tenevano lontani i curiosi (e magari alimentavano il mito di un Musinè rischioso da esplorare, con la tipica misdirection della destra che attribuisce a forze “aliene” – dall’immigrato al rom – lo squilibrio di una società altrimenti unita, armoniosa e concorde.)

Resti di ordigno militare rinvenuti a Milanere (Archivi Paolo Fiorino).

I primi sospetti di “strane presenze” in zona risalgono al 1968, quando Arduino Albertini scrive a un conoscente:

Molti di noi cercatori (ma non tutti) riteniamo che in quella zona […] ci sia qualche base sotterranea di dischi volanti, o perlomeno che da tempo questi dischi atterrino e che i loro piloti facciano degli esperimenti sull’uomo terrestre ipnotizzandolo e facendogli poi perdere la memoria perché non parli ecc. (4) 

La voce alimenterà ipotesi senza fine e qualcuno arriverà a mappare la base sotterranea con curiosa precisione.

Note

1. Francesco Fornari, “La centrale degli UFO sarebbe in Valle Susa”, La Stampa, 17 dicembre 1978, p. 12.
2. Franca A. Riberi, “La montagna degli imbrogli”, Arcani, 11 aprile 1973, p. 31.
3. Andrea Del Boca, “Terroristi neri bloccati. 2 uccisi ad Alessandria”, La Stampa, 25 marzo 1985, pp. 1-2.
4. Lettera di Arduino Albertini, 24 luglio 1968, Archivi Paolo Fiorino.

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