Paranormale

Un caso di telepatia sul Rocciamelone

Il Daily Mail ha pubblicato, tra la corrispondenza speciale, la seguente comunicazione proveniente da Roma e datata 18 agosto [1898].

Posso garantire la veridicità di un interessante caso di chiaroveggenza: il 12 agosto [1898] il giovane Livio Cibrario, membro di una delle più antiche famiglie torinesi, tentando di raggiungere la vetta del Rocciamelone, nelle Alpi Marittime, si perse e l’indomani mattina il suo corpo fu ritrovato orribilmente mutilato e contuso, al fondo di un profondo crepaccio.

Il conte Cibrario, padre del giovane deceduto, che si trovava a Torino e non era a conoscenza dell’escursione del figlio sul Rocciamelone, svegliò il resto della famiglia, durante la notte dell’incidente, annunciando tra le lacrime che Livio era morto. L’aveva visto distintamente, con il sangue che sgorgava dalla testa fracassata, e aveva sentito pronunciare queste parole da una voce terribilmente angosciata: «Padre! Sono scivolato in un precipizio, ho la testa rotta e sono morto, senza alcuna speranza.»

Gli altri membri della famiglia cercarono invano di persuadere lo sfortunato conte che l’orribile visione era stato solo un incubo, ma il padre – terrorizzato – restò in uno stato ansia prossimo alla follia fino al mattino successivo, quando ricevette la conferma del terribile incidente.

Questo caso di telepatia, o qualunque nome si voglia dare a un fenomeno del genere, è da considerarsi tanto più sorprendente per il fatto che il conte Cibrario è una persona molto calma e posata, che non ha mai sofferto di disordini a livello nervoso e che non ha alcuna conoscenza di questioni spiritiche.

  Fonte “Telépathie ou communion spirite”, Le progrès spirite, N. 21, 5.11.1898, p. 168.

Approfondimenti

La rivista da cui è tratto l’articolo è accessibile qui:

La vicenda è raccontata più estesamente sulla Rivista di Studi Psichici (1) , accessibile qui:

Alla morte dell’avvocato Livio Cibrario la rivista del Club Alpino Italiano dedicò un articolo e un necrologio, accessibili qui:

Nello stesso anno della sua morte Livio Cibrario aveva pubblicato un libro sulla Divina Commedia, accessibile qui:

Note

1. Si ringrazia Roberto Labanti.

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