Domenica 9 giugno 2013 Loredana Lipperini ha dedicato al mio documentario “Donne a metà” la sua rubrica nella sezione culturale di Repubblica. Qui di seguito la sua recensione.

Maghi del cinema o illusionisti: la signora finisce comunque in pezzi

C’è chi ha pensato di indagare sulla disparità di genere partendo dall’illusionismo, e non poteva essere che uno studioso della materia come Mariano Tomatis: sul suo blog si trovano un lungo post e un documentario con lo stesso titolo, “Donne a metà”. Letteralmente.

Perché Tomatis dimostra come la terribile affermazione di Edgar Allan Poe, «la morte di una bella donna è senza dubbio l’argomento più poetico del mondo», sia stata fatta propria anche dai maghi del cinema e del teatro: dal momento in cui Georges Méliès trasforma una donna in scheletro, a quando (è il 1921) Percy Selbit presenta per la prima volta il numero della fanciulla segata in due, che ispira centinaia di trucide varianti.

Ma perché nessuno confonda i ruoli, sui cataloghi per i prestigiatori la vittima designata è sempre e chiaramente una donna. È una donna quella che sparisce. È la donna a essere fucilata, a essere impalata, trafitta dalle spade. Non solo: l’amabile Selbit arriverà a offrire 20 sterline alla leader del movimento per il voto femminile, Sylvia Pankhurst, perché si faccia tagliare in due: «per Selbit e il suo pubblico, segare in due una donna è un messaggio politico. Infierire su di lei significa tenere a bada una figura che pretenderebbe gli stessi diritti di un uomo.»

Da leggere, da guardare, da diffondere, incluso il commento di Tomatis: «Cos’è cambiato, a un secolo di distanza? Pressoché nulla. Oggi le donne continuano a essere trafitte, impalate, seppellite coi i topi e schiacciate tra gli applausi. Come se il tempo non fosse trascorso.»

Loredana Lipperini, Internet Club in Repubblica, 9.6.2013, p. 45.

• Il documentario “Donne a metà” con relativa trascrizione annotata.

• La recensione di Michela Murgia su Donna Moderna del 26 giugno 2013.

Loredana Lipperini ha scritto con Michela Murgia L’ho uccisa perché l’amavo? Falso! (Laterza, Roma 2013), agile e brillante saggio sul femminicidio.

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