All’epoca dell’Impero Romano Batanario faceva il funzionario in Africa ed era cognato del più noto generale romano Stilicone (359-408). L’uomo era solito portare con sé una pietra calamitata: le sue proprietà magnetiche gli consentivano di stupire amici e conoscenti con una serie di dimostrazioni sorprendenti. A raccontarlo ne La città di Dio sarà Sant’Agostino d’Ippona (354-430), costretto a usare numerose espressioni di meraviglia per descrivere l’esperienza:

Il magnete è una pietra che con ammirevole potere attira il ferro. La prima volta che lo vidi, ne rimasi fortemente sbalordito. Osservavo che un anello di ferro era attratto dal magnete e sospeso nel vuoto; poi come se avesse concesso e comunicato il proprio potere al ferro che aveva attirato, l’anello fu accostato a un altro anello e lo sospese e come il primo anello era attaccato strettamente al magnete, così il secondo anello al primo; allo stesso modo si aggiunsero un terzo e un quarto. Così per influssi reciproci a cerchi congiunti era appesa come una catena di anelli, non inseriti l’uno nell’altro, ma attaccati all’esterno. Chi non rimarrebbe attonito di questo potere di una pietra poiché, non solo era insito in essa, ma si trasmetteva anche a tanti oggetti sospesi e li stringeva a sé con legami invisibili? Ma è molto più sorprendente quel che sono venuto a sapere di questa pietra dal mio fratello e collega nell’episcopato Severo di Milevi. Mi raccontò di aver veduto con quale esito Batanario, allora conte d’Africa, un giorno che il vescovo era a pranzo con lui, aveva preso in mano quella pietra, l’aveva collocata sotto un oggetto d’argento e aveva posto sopra l’argento un pezzo di ferro. Poi, appena in basso muoveva la mano con cui reggeva il magnete, in alto si muoveva il ferro e, mentre in mezzo l’argento non subiva scosse, con un’impetuosissima andata e ritorno in basso la pietra era spostata dall’uomo e in alto il ferro dal magnete. (1) 

Ho scoperto questa vicenda leggendo il primo volume del monumentale trattato di scienza dilettevole di Edme-Gilles Guyot Nouvelles récréations physiques et mathématiques, Gueffier, Paris 1769. Il libro, interamente dedicato agli esperimenti dilettevoli con le calamite, è disponibile nella Biblioteca Magica del Popolo.


Note

1. Sant’Agostino, La città di Dio, XXI, 4.

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