Se oggi, 8 gennaio 2011, i Maya elevassero un monumento, vi inciderebbero la data del 12.19.18.0.7. Il loro calendario funzionava come un semplice contachilometri: molto diffuso tra le popolazioni mesoamericane, oggi è noto come “calendario del lungo computo”.

In attesa della fine del mondo, e per tenere il conto dei giorni nella notezione maya, ho realizzato un calendario elettronico del lungo computo sempre aggiornato.

L’ultima cifra a destra (il 7) rappresenta i giorni (Kin). La penultima (0) indica i mesi di 20 giorni, chiamati Uinal. La cifra centrale (18) fa riferimento agli anni, ovvero ai Tun. Infine 19 sono i Katun e 12 i Baktun. L’insieme di questi numeri esprime la data di oggi come il periodo trascorso dall’Istante Zero maya. I geroglifici possono quindi essere letti così:

[Questo monumento è stato realizzato] 12 Baktun, 19 Katun, 18 Tun, 0 Uinal e 7 Kin dopo l’Istante Zero.

Di fronte a un monumento moderno innalzato in occasione dell’Unità d’Italia, su cui è incisa la data del 1861, potremmo ragionare in modo simile:

Questo monumento è stato realizzato 1 millennio, 8 secoli, 6 decenni e 1 anno dopo l’Istante Zero.

Noi occidentali usiamo come Istante Zero quello in cui nacque Gesù Cristo, ma per i Maya l’Istante Zero corrispondeva all’11 agosto 3114 a.C. Fissato questo giorno, leggere una loro data diventa molto semplice: è sufficiente convertire 12.19.18.0.7 nel numero di giorni a cui fa riferimento, e poi spostarsi in avanti – a partire dall’11 agosto 3114 a.C. – dello stessa quantità di giorni.

Ogni Baktun dura 144 mila giorni, quindi i 12 che compaiono nella data corrispondono a 12 × 144000 = 1728000 giorni. Ogni Katun dura 7200 giorni, e poiché nella data ne compaiono 19, il numero di giorni corrispondente è pari a 19 × 7200 = 136800 giorni. Proseguendo con la stessa logica, si calcola il numero di giorni corrispondenti ai 18 Tun (18 × 360 gg. = 6480 gg.), a 0 Uinal (0 × 20 gg. = 0 gg.) e ai 7 Kin, pari a 7 giorni. Sommando tutte le cinque quantità si arriva al numero complessivo di giorni espressi dalla data maya: 1728000 + 136800 + 6480 + 0 + 7 = 1871287.

La data di oggi (12.19.18.0.7) cade dunque 1871287 giorni dopo l’11 agosto 3114 a.C.

Datare la placca di Tikal

Ecco come si può usare il metodo per datare un vero reperto. Applichiamolo a una placca di 21,7 × 8.6 cm. conservata in Olanda presso il Museum voorVolkenkunde di Leida.

La placca di Tikal a Leida

Sotto un glifo che rappresenta l’intestazione, cinque geroglifici riportano ognuno un numero ruotato a sinistra. Letti in sequenza, formano la data dell’8.14.3.1.12, che possono essere letti così:

[Questa lastra è stata realizzata] 8 Baktun, 14 Katun, 3 Tun, 1 Uinal e 12 Kin dopo l’Istante Zero.

Ogni Baktun dura 144 mila giorni, quindi gli 8 che compaiono nella data corrispondono a 8 × 144000 = 1152000 giorni. Ogni Katun dura 7200 giorni, e poiché nella data ne compaiono 14, il numero di giorni corrispondente è pari a 14 × 7200 = 100800 giorni. Proseguendo con la stessa logica, si calcola il numero di giorni corrispondenti ai 3 Tun (3 × 360 gg. = 1080 gg.), a 1 Uinal (1 × 20 gg. = 20 gg.) e ai 12 Kin, pari a 12 giorni. Sommando tutte le cinque quantità si arriva al numero complessivo di giorni espressi dalla data maya: 1253912 giorni.

La data 8.14.3.1.12 cade dunque 1253912 di giorni dopo l’11 agosto 3114 a.C. Per calcolare approssimativamente a che anno faccia riferimento è sufficiente calcolare a quanti anni corrispondono 1253912 giorni. Dividendo il numero per 365,25 (che è la durata in giorni di un anno) si ottengono circa 3433 anni, dunque la lastra di Leida è stata realizzata 3433 anni dopo il 3114 a.C., ovvero intorno al 320 d.C.

Il calendario del lungo computo e la fine del mondo

Il 21 dicembre 2012, data della presunta “fine del mondo”, si scriverà 13.0.0.0.0, e tale data è considerata “pericolosa” esclusivamente per i tanti zeri che vi compaiono – come accadde nell’anno 1000 o nel più recente 2000. Tanto rumore... per quattro zeri.

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