Il sito ufficiale di Martin Mystère riferisce di un fenomeno diffuso tra i fan del celebre fumetto Bonelli:

La stampa italiana dedica frequentemente articoli al Detective dell’Impossibile; nella maggior parte di essi, Martin viene trattato come una persona in carne e ossa: lettori e giornalisti si divertono infatti a credere che esista realmente, e che Alfredo Castelli – l’autore della serie – sia semplicemente il suo biografo. Washington Mews, la via di New York in cui Martin abita, all’inesistente n. 3/a, è divenuta meta di veri e propri pellegrinaggi da parte dei lettori, un po’ come l’edificio al n. 221/b di Baker Street, a Londra, immaginaria residenza di Sherlock Holmes.

Washington Mews ritratta da Giancarlo Alessandrini in Martin Mystère 121.

In linea con questa analisi, nei giorni scorsi ho raggiunto la splendida Washington Mews, un vicolo privato nel Greenwich Village di New York.

La viuzza è intitolata alle “scuderie” (mews) di Washington perché originariamente ospitava da una serie di stalle adiacenti a Washington Square; oggi il complesso è sede di alcuni edifici e uffici annessi alla vicina New York University – con la quale Martin Mystère collabora nella finzione narrativa.

La presenza di rampicanti sulle pareti in mattoni imbiancati conferisce alla strada un aspetto molto simile a quello che doveva avere New York nei secoli scorsi, e fa di Washington Mews un angolo della Grande Mela di grande suggestione.


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