Il processo creativo funziona anche per sottrazione. Perfino il giocattolo più venduto della storia è stato via via assottigliato dal 1977 a oggi. Il cubo di Rubik (1)  nacque nel 1977 e con le sue 43 miliardi di miliardi di combinazioni ha fatto impazzire almeno due generazioni di giocatori.

Il Floppy Cube (2)  è più facile da risolvere: entrato in commercio nel 2009, sembra un cubo finito sotto uno schiacciasassi; le combinazioni possibili sono soltanto 192, trattandosi di un parallelepipedo 1×3×3.

Avvicinandosi di un ulteriore passo alla minimalità assoluta, Ernő Rubik ne ha realizzata una versione ancora più minuscola, da poco in commercio in Italia: la Rubik’s Ball Pen. Sembra un Floppy Cube stritolato: è un parallelepipedo di 1×1×3 ed è usato come cappuccio di una biro. Per estrarlo è necessario “risolverlo” in modo che le facce abbiano un colore uniforme. Con le sue 16 combinazioni è attualmente la più semplice “riduzione” non banale del cubo.

Qui un’animazione della penna di Rubik:

Un ringraziamento speciale a Fabio e Denise.


Note

1. Creato da Ernő Rubik.

2. Creato da Katsuhiko Okamoto.

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