La sua missione si riassume nell’esortazione che compare sulla homepage: Keep the world weird! Si chiama Bizzarro Bazar ed è un ricchissimo blog il cui scopo è di risvegliare meraviglia e stupore, ispirandosi agli antichi sideshow. Nasce per chi “ha voglia di farsi tentare dal fascino dell’insolito, da tutto ciò che in questo mondo ancora rimane di prodigioso, magari di inquietante.”

La selezione del materiale è davvero notevole: i “reperti” sono tratti dalle pieghe nascoste della Storia, e sono presentati con il giusto livello di dettaglio, stimolando la voglia di approfondire e tenendo sott’occhio la bussola della verifica storica. Se volete farvene un’idea, partite dall’incredibile storia delle “gemelle silenziose”, tuffatevi nelle pubblicità delle esecuzioni capitali – presentate come macabre rappresentazioni teatrali – e scoprite come un fagiolo possa muoversi da solo: vi verrà voglia di proseguire l’esplorazione in ogni suo angolo!

Il blog Bizzarro Bazar mi ha rivolto una serie di domande molto interessanti e pubblica oggi l’intervista completa – pubblicata qui. Ne anticipo qui un breve frammento:

Il tuo approccio ai cosiddetti “misteri” (quello di Rennes-le-Château viene in mente per primo) è del tutto originale – ironico, scettico, e allo stesso tempo entusiasta: come concili queste tendenze? Si può dire che tu stia sfruttando il fascino di questi enigmi per parlarci in realtà di qualcos’altro?
Conciliare una consapevolezza razionale e un’immersione ingenua nei misteri potrebbe sembrare il tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca, eppure si tratta di un equilibrio su cui molti autori hanno scritto pagine brillanti. Michael Saler lo chiama “incanto disincantato”. Joshua Landy parla di “sistemi di credenze consapevoli della propria illusorietà”. Orhan Pamuk confessa di scrivere romanzi la cui funzione principale è quella di coltivare tale capacità nel lettore. Il padre della prestigiazione moderna, Robert-Houdin, costruiva i suoi spettacoli in modo da premiare un atteggiamento di distaccata credulità. Con Sherlock Holmes, Conan Doyle ha creato un personaggio talmente verosimile che oggi i suoi fan continuano a visitare la sua casa in Baker Street a Londra, del tutto consapevoli di partecipare a un gioco. Coltivare nel lettore moderno questo atteggiamento è una scelta estetica a cui aderisco pienamente.

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