La prima prova consiste nel tenere il libro sopra la testa più a lungo possibile.

Prova #1

Le pagine successive presentano un panorama di mare in bianco e nero – un “Emulatore di Natura” in cui immergersi quando ci si vuole prendere una pausa. Un asterisco suggerisce di aggiungere qualche immagine. Ritaglio da una rivista la faccia di Ray Bradbury e la incollo sull’acqua, citando il suo racconto “La sirena”:

«E poi, dalla superficie del mare sbucò una testa, una grossa testa!» –Ray Bradbury, “The Fog Horn” (1951) (1) 

Prova #2

La prova successiva è molto strana. Sul lato sinistro della pagina c’è scritto:

Questa è una sfida. Prima parte: rendi questa pagina più grande possibile.

Non suggerisce come farlo. Cerco su Internet l’immagine di una galassia e fotografo la pagina su uno sfondo cosmico.

Prova #3a

La pagina di destra lancia la sfida complementare:

Questa è una sfida. Seconda parte: rendi questa pagina più piccola possibile.

Questa volta cerco la fotografia di una formica: farò in modo che sembri interessata a leggere il libro.

Prova #3b

Poi c’è una pagina “disturbante”:

Intervieni su questa pagina rendendola fastidiosa (ad esempio, rendila appicicosa, scrivi un insulto, ecc.)

Un giornale ritagliato malamente e qualche pezzo di scotch qua e là sono sufficienti.

Prova #4

Sono più di cento le attività proposte dall’artista canadese Keri Smith in This is not a book (“Questo non è un libro”), un libro esperienziale che erroneamente le librerie confinano tra i libri per bambini.

Keri reinterpreta a ogni pagina il rapporto tra libro e lettore, offrendo continui motivi di sorpresa e coinvolgendo con sfide spesso insensate e surreali. Il titolo – che ricorda la pipa di Magritte – dice in qualche modo la verità: quello che lei offre non è un libro comune; le esperienze proposte solleticano il pensiero laterale e non presentano mai una soluzione univoca. Keri invita il lettore a diventare autore, a collaborare con lei nella realizzazione di un pezzo unico, sfidando la serialità e offrendo uno spazio dove – attraverso contraintes sempre più originali – liberare la creatività nei modi più bizzarri.

È stato Ferdinando Buscema a farmi conoscere il lavoro di Keri Smith, a regalarmi una copia di This is not a book e a rintracciarla dall’altro lato dell’Oceano per farle leggere in anteprima il nostro L’arte di stupire. Oggi Keri ci ha risposto, mandandoci alcune righe “esperienziali” del tutto in linea con il suo stile. Eccole:

Siamo tutti in cerca di un libro in grado di svelarci i misteri dell’esistenza. Leggere “L’arte di stupire” è stato come aprire una finestra su tali misteri, e ho sentito il cuore battere più velocemente man mano che ne voltavo le pagine. Questo libro è una specie di “scatola magica” ricolma di preziosi segreti che non appartengono solo ai maghi, ma anche agli individui che nella nostra società sono capaci di evocare meraviglia con l’uso di tecnologie antiche e moderne. Al lettore in grado di coglierlo, questo libro spalancherà infinite possibilità. (Se non senti il battito del cuore accelerare mentre leggi queste parole, lascia pure perdere questo libro. Se invece lo senti, allora acquistalo immediatamente. Hai una missione da portare a termine.)

Da qualche anno i libri di Keri Smith sono disponibili anche nel nostro Paese: Questo non è un libro, Finisci questo libro e Come diventare un esploratore del mondo sono editi da Corraini.

Anche il suo sito è bellissimo!


Note

1. Il racconto completo si trova sul blog Lipperatura.

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