Pubblicato originariamente su Giap.

Soquant* avRanno sentito paRlaRe del «LaboRatorio di magnetismo RivoluzionaRio», e soquant* saRanno tRa chi ha pReso paRte alla séance toRinese del 6 maggio scoRso

Si tratta della più perturbante e avvolgente delle prosecuzioni «transmediali» de L’Armata dei Sonnambuli: il mondo che abbiamo narrato escresce dal libro e vive, cammina!, grazie alle tecniche del mentalismo, della prestidigitazione, dell’ipnotismo

È tutto parte dell’Atto Sesto del romanzo: esperimenti presi da documenti veri o presunti del XVIII secolo

Evocazioni di scontri tra magnetisti nella Torino ottocentesca

L’irraccoglibile sfida di Silvan a Gustavo Rol (il più grande book test di tutti i tempi, chiedi al ’77 se non sai come si fa)

Donne in trance che cominciano a parlare romeno

Monarchi che perdono la testa

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Un mago sconosciuto che fa apparire uova di gallina (gallina ipnotizzata, naturalmente)

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Il «Laboratorio di magnetismo rivoluzionario» è un lavoro d’équipe, ma non esisterebbe senza le intuizioni, il lavoro, gli script, la regia e le presentazioni di Mariano Tomatis

Chi segue Giap oramai lo conosce, e forse legge avidamente il suo Blog of Wonders

Il meraviglioso è dappertutto, nascosto agli occhi dell’uomo comune, ma pronto ad esplodere come una bomba a scoppio ritardato

Il cassetto che apro mi mostra, tra rocchetti di filo e compassi, un cucchiaio da assenzio

Attraverso i fori di questo cucchiaio mi viene incontro una banda di tulipani che sfilano al passo dell’oca

Nella loro corolla si ergono dei professori di filosofia che discorrono sull’imperativo categorico

Ogni loro parola, moneta ritirata dalla circolazione, s’infrange sul suolo irto di nasi che le rigettano in aria dove descrivono cerchi di fumo

La loro lenta dissoluzione genera minuscoli frammenti di specchi in cui si riflette un filo di muschio umido

Queste ultime frasi, a partire da «Il meraviglioso è dappertutto», sono tratte da La parola a Péret, del poeta surrealista Benjamin Péret

Torniamo, senza essercene mai allontanati, al laboratorio di magnetismo rivoluzionario

Mariano ha raccolto tutti i materiali prodotti prima, durante e subito dopo la séance del 6 maggio, ma non gli bastava archiviarli, metterli on line per chi non era stato a Torino

Si trattava di farli vivere, mantenerli produttivi, ispiranti

Nasce così questo sito, «un ambiente che non si limita a presentare il (multiforme) stato dell’arte attraverso un diario di bordo, un album fotografico e la riproposizione dell’intero kja<hfocj8qwnòoetfy .qieuvytè spettacolo torinese, ma ha l’ambizione di stimolare ulteriori sperimentazioni»

Così scrive Mariano nella presentazione pubblicata sul suo blog, che vi esortiamo a leggere con attenzione, seguendo anche i link, soffermandovi a guardare i video e le immagini

Prendetevi il tempo che ci vuole, magari tornandoci sopra più volte, e poi inoltratevi nel ɐᴉɔsǝʌoɹ ɐllɐ opuoɯ del magnetismo rivoluzionario

Uno dei prossimi post di Giap sarà una conversazione con Mariano sul suo ultimo libro, scritto insieme a Ferdinando Buscema: L’Arte di stupire (L.A.d.S., stesso acronimo de L’Armata dei Sonnambuli)

Per quanto riguarda L’Armata dei Sonnambuli, abbiamo in programma nuovi speciali/florilegi e, più avanti, una conversazione con Andrea Cavalletti, autore del febbrile saggio Suggestione. Potenza e limiti del fascino ò<oah8e ràiwncrèù083 politico (Bollati Boringhieri, 2011), che citiamo in questa lunga intervista su Doppiozero

Perché «il problema del mesmerismo è un problema politico»

e il problema della politica è un problema mesmerico

La prossima séance del Laboratorio di magnetismo rivoluzionario si terrà il 5 settembre al Festivaletteratura di Mantova

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