Nel suo libro Hackers: Heroes of the Computer Revolution (1984) Steven Levy sintetizzò le sei norme non scritte che definiscono l’etica hacker. Nate in ambito informatico, sono perfettamente applicabili ai libri – tema del mio saggio in uscita per l’Editrice Bibliografica.

Parafrasando opportunamente la lista di Levy, ecco le sei norme del Book Hacking:

1. L’accesso ai libri – e a tutto ciò che può insegnarti qualcosa su come funziona il mondo – dev’essere totale e illimitato.
2. Tutta l’informazione deve essere libera.
3. Dubita dell’autorità – promuovi il decentramento.
4. I book hacker devono essere giudicati solo per i loro hackeraggi, e non in base a criteri stupidi come il ceto, l’età, la razza o la posizione sociale.
5. Con un libro puoi creare arte e bellezza.
6. I libri possono cambiare la vita in meglio.

L’obiettivo ce lo ricorda John Waters:

Dobbiamo fare in modo che i libri tornino a essere una cosa fichissima. Se qualcuno ti invita a casa sua e non ha dei libri, non ci andare a letto!

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