Ci sono tanti modi per ricordare un amico. Il mio prende spunto da un’azione di book hacking. Nel 1525 Albrecht Dürer fece irrompere una pagina nella terza dimensione incollando una semplice linguetta e creando un antesignano dei moderni libri pop-up (ne parlo nel mio La magia dei libri).
Albrecht Dürer, Underweysung der messung, Nürnberg 1525.
Per ricordare il grandissimo Luca Rastello, ecco un indovinello ispirato a una questione da lui sollevata il 22 novembre 2014 durante un dibattito sulla linea ad Alta Velocità Torino-Lione; coinvolge una linguetta ed è da risolvere con forbici e colla.
Scarica questa pagina e stampala, poi ritaglia la linguetta in basso, piegando il trapezio contrassegnato dal punto interrogativo. Le due immagini si riferiscono ad altrettante azioni incendiarie:
L’immagine superiore (A) si riferisce al danneggiamento di un compressore avvenuto a Chiomonte nel 2013 per mano di alcuni attivisti del Movimento NoTAV.
L’immagine inferiore (B) si riferisce al rogo appiccato a un campo Rom di Torino nel 2011 in seguito all’accusa di stupro ai danni di uno zingaro (poi rivelatasi falsa) – occasione in cui sono state messe a rischio le vite di uomini, donne e bambini.
Ciascuna delle due azioni viene sanzionata con una pena di 6 anni (corrispondenti al numero di sbarre nel disegno), ma il repressivo sistema giudiziario italiano ti mette a disposizione un bonus (in realtà, malus) di ulteriori 24 anni. Usando uno stick di colla, sarai tu a decidere chi subirà una punizione cinque volte più dura, incollando la linguetta sul pallino A o sul pallino B: se tu fossi il pubblico ministero, a chi allungeresti la pena da 6 a 30 anni? A chi ha danneggiato un compressore o a chi ha minacciato la vita dei rom?
A chi proporrai di allungare la pena a 30 anni? Dove incollerai il flap?
Nel corso del Torino Film Festival 2014, dopo la proiezione del film “Qui” di Daniele Gaglianone, Luca Rastello ha rivelato la scelta fatta dai pm torinesi: essi hanno deciso di incollare la linguetta sul punto A, accusando di terrorismo i militanti No TAV e ritenendo più grave il danno al compressore (che per suo tramite si estenderebbe alla Sacra Immagine del Paese) rispetto a quello nei confronti della comunità rom di Torino.
Di Luca mi mancheranno molte cose – ma più di tutte le potentissime immagini con cui sapeva raccontare le nostre contraddizioni.
- Scarica da qui DUE PESI DUE MISURE, il volantino NoTAV ispirato alle parole di Luca Rastello (Torino, 22 novembre 2014).
- Vedi qui la presentazione del romanzo “I buoni” di Luca Rastello insieme a Giuliano Santoro.
- Leggi su “Internazionale” il ricordo di Luca Rastello a firma di Goffredo Fofi.
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