Il circolo magico Blink è ospitato nel seminterrato di un palazzo storico in centro a Dronero (CN). Si raggiunge con un discensore (l’ascensore serve a tornare in superficie) e nel corso del tragitto lo si immagina come l’antro buio del mago Merlino. Poi la sorpresa: il sole lo riempie di luce e da una balconata si domina una valle di incomparabile bellezza. Forse Escher passò di qui per concepire le sue architetture impossibili. Ma è solo la prima delle magie del luogo.

Nato da un’idea del mago Trabük, il circolo sorge presso alcuni locali concessi dal Comune con lodevole lungimiranza. Gli spazi sono arredati con gusto e cura retrò, con stampe d’epoca, pannelli interattivi che propongono giochi di prestigio e cimeli appartenuti a maghi girovaghi del passato. Cuore del circolo è un teatrino con palco, tendaggi e un camerino per gli artisti. Il posto ospita spettacoli, conferenze, lezioni frontali e sessioni di “brain storming magico”, coinvolgendo alcune decine di illusionisti provenienti da tutto il cuneese. Il luogo è animato da prestigiatori di ogni livello: principianti, amatori e professionisti condividono conoscenze, materiali e risorse in uno spirito di scambio basato sulla gratuità. Sempre rifornita di nuovi testi, la biblioteca consente di restare aggiornati alle ultime tendenze e apprendere i fondamenti dell’arte magica senza dover spendere grosse cifre. La cassa è gestita con oculatezza – e quando c’è una lampadina da sostituire, chi ne ha una in casa la mette a disposizione, insieme al tempo speso per installarla.

A volte, com’è capitato lo scorso sabato 16 maggio, il circolo organizza eventi aperti a tutti: in tale ambito ho presentato “La magia dei libri”, la conferenza-laboratorio sull’arte segreta del book hacking cui ho dedicato il mio ultimo libro. Si tratta di occasioni in cui far conoscere, al più largo pubblico, la profondità culturale dell’illusionismo, accogliendo dietro le quinte gli spettatori e facendo loro intuire la complessità – intellettuale, tecnica, perfino “emotiva” – del lavoro del mago.

Accoglienza, luogo e persone mi hanno lasciato senza parole. Nell’anno del campionato mondiale del FISM a Rimini – che trasforma i maghi in codici a barre, selezionandoli e valutandoli sulla base del loro valore economico – è stato splendido scoprire che c’è una maggioranza silenziosa che si oppone alla monetizzazione forzata di tutto ciò che è magia. In queste valli, l’eco delle faccende riminesi arriva tramite newsletter sempre più roboanti, ma si sbriciola contro una realtà fatta di solide amicizie, passioni autentiche, ricerca della perfezione del gesto che prescinde dai suoi risvolti di marketing e libera condivisione dei saperi. Nessun altro luogo, più di questo, poteva essere sensibile allo slogan “Magia al popolo!” – che sabato sera è risuonato non come una mera invocazione utopica ma come la descrizione di ciò che è già in atto al circolo magico Blink.

Interrogandomi sulle ragioni di quello che si sussurra essere un vero e proprio fallimento del modello (economico e politico) che sorregge il campionato mondiale, incontrare il gruppo messo in piedi da Trabük mi ha fatto toccare con mano quello che manca al FISM. A Dronero – e nei tanti circoli magici che con impegno e devozione trasmettono la passione e il rispetto per l’arte magica – prima del denaro contano le persone. Naturale che in tutti questi luoghi si coltivi una salutare, radicale diserzione.

Altri aspetti di Blink mi hanno mesmerizzato. Le donne che frequentano il circolo non hanno il ruolo di belle statuine: la trascinante Viola Tallone calca il palcoscenico con i colleghi maschi senza alcun senso di inferiorità, rilevando per prima la mancanza di competizione e il clima di rispetto che lega gli artisti locali. Chi ha un Ego troppo gonfio viene sistematicamente ridicolizzato: la pena è il nome d’arte inglese storpiato con una pesante inflessione piemontese. Pur essendone stato l’ispiratore, Trabük non ha trasformato il luogo nel proprio tempio personale – con il proprio busto all’ingresso e il proprio nome sui poster alle pareti: rinunciando a qualsiasi centralità, ha lasciato libera la carica di presidente, oggi occupata dal carismatico Giorgio Barbero. Sono i nomi degli ospiti a figurare sul bancone all’ingresso, che ha assunto il curioso ruolo di libro per le firme. Stefano Bocci e Alice Bosio si sono presi carico in modo delizioso degli aspetti logistici della mia trasferta – le cui spese sono state coperte dalla vendita di alcune copie dei miei libri. La serata si è conclusa collegando il mio computer al maxischermo e analizzando le performance di Penn & Teller disponibili su YouTube.

Per una sera a Dronero ho visto la magia come dovrebbe essere.

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