Il 21 dicembre 2012 finirà davvero il mondo? Ecco le sette storie matematiche sull’Apocalisse più sorprendenti!

1. L’aritmetica dell’Anticristo

Nel 1532 Michael Stifelius, un sacerdote luterano con la passione per la matematica, pubblicò un Libro di aritmetica sull’Anticristo(1)  Con alcuni calcoli matematici, Stifelius scoprì che il mondo sarebbe finito il 18 ottobre 1532 alle 8 del mattino (2) .

Il religioso ne parlò durante l’omelia di inizio anno, e molti gli prestarono fede, preoccupandosi di vendere la casa e di svuotare le proprie dispense entro tale data. Quella mattina, un’improvvisa tempesta sembrò dar ragione al religioso. Quando tornò il sereno, i fedeli lo tirarono giù dal pulpito e lo fecero incarcerare a Wirtemberg per procurato allarme.

Rifacendo i suoi calcoli in prigione, giunse alla nuova data del 3 ottobre 1533 alle 10 del mattino, ma in questa occasione nessuno più gli credette. (3) 

Il suo metodo matematico partiva dall’iscrizione INRI sulla croce di Cristo, ne estraeva le lettere che avevano un significato nella numerazione romana e le sommava tra loro: (4) 

IESVS NAZARENVS REX IVDÆORVM
I+V+V+X+I+V+D+V+M = 1+5+5+10+1+5+500+5+1000 = 1532

Per ottenere la nuova data del 1533 fu costretto a ripiegare su un’altra frase evangelica, “videbunt in quem transfixerunt”(5) 

VIDEBVNT IN QVEM TRANSFIXERVNT
V+I+D+V+I+V+M+I+X+V = 5+1+500+5+1+5+1000+1+10+5 = 1533

Utilizzando la stessa matematica apocalittica, potete immaginare il mio terrore quando, su un pacchetto regalo a me indirizzato, ho trovato la scritta “x Mariano Tomatis”:

X MARIANO TOMATIS
X+M+I+M+I = 10+1000+1+1000+1 = 2012!

Se la teoria vi diverte, scopritene altre nel mio post “Fine del mondo – Le ultime parole famose”, tratto dal mio libro 2012 È in gioco la fine del mondo.

2. I numeri di Harold Camping

Ispirandosi a Stifelius, anche lo studioso contemporaneo Harold Camping ha usato la Bibbia come fonte di ispirazione numerica. Secondo una sua interpretazione, il 5 simboleggia l’espiazione, il 10 la completezza e il 17 il paradiso. Moltiplicando 5 × 10 × 17 ha ottenuto 850. Poi ha moltiplicato 850 per se stesso, ottenendo 722500. Poiché – secondo i suoi calcoli – Gesù sarebbe morto in croce il 1° aprile 33, Camping ha calcolato che il mondo sarebbe finito 722500 giorni dopo quella data, esattamente il 21 maggio 2011.

Per un certo periodo, la teoria dell’evangelista radiofonico fu considerata la “risposta cristiana” alla versione maya, che prevedeva la fine per il 21 dicembre 2012. L’idea era riportata su alcuni camioncini pubblicitari, che presentavano il numero 2012 barrato e la scritta “La fine: 2011”.

3. L’equazione del giorno del giudizio

Nel 1983 Raphael A. Lafferty dedicò un romanzo all’equazione del giorno del giudizio. Secondo lo scrittore di fantascienza, il nostro universo è un’ellisse tridimensionale – praticamente un uovo – che ha tre fuochi invece di averne due; poiché uno è molto instabile, la sua scomparsa porterebbe alla fine del mondo. L’unico modo per ritardare il giorno del giudizio è di comprendere nei dettagli l’equazione che regge l’universo, in modo da stabilizzare il terzo fuoco.

Come dice il protagonista Karl Sayon,

Se non si verificheranno al più presto progressi matematici in questo campo, non c’è alcuna possibilità di sopravvivenza per l’ellisse cinetica tridimensionale che è l’universo abitato dagli uomini. (6) 

L’idea verrà ripresa vent’anni più tardi nell’ambito della serie televisiva di maggior successo degli ultimi anni…

4. L’equazione “fine del mondo”

L’idea che la matematica possa calcolare il tempo che resta da vivere all’umanità è uno dei tanti risvolti narrativi della serie televisiva Lost. Un aereo precipita su un’isola sperduta. Nel tentativo di cercare soccorsi, i superstiti iniziano ad esplorarla, imbattendosi in una serie di laboratori abbandonati: si tratta di stazioni utilizzate fino a pochi anni prima nell’ambito di un misterioso progetto di ricerca, il “progetto DHARMA”. All’origine dello studio ci sarebbe un’equazione matematica sviluppata per calcolare quanti anni mancano alla fine dell’umanità. Siamo all’epoca della Guerra Fredda, e i rischi di una crisi mondiale spingono il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ad incaricare segretamente un matematico sardo, Enzo Valenzetti, di trovare un’equazione in grado di prevedere quanto tempo manca all’estinzione del genere umano. I risultati dei suoi studi, effettuati presso l’Università di Princeton, vengono secretati, ma il nucleo della scoperta consiste in sei variabili numeriche, collegate in qualche modo ai giorni, mesi e anni che restano da vivere all’umanità.

5. La teoria dell’Apocalisse

L’idea di prevedere l’estinzione dell’umanità attraverso metodi matematici si ispira ad una teoria che è stata realmente proposta nel 1983 da Brandon Carter, oggi nota come “teoria dell’Apocalisse”. Lo scienziato si chiese se fosse possibile calcolare la speranza di vita dell’umanità sulla base del numero di esseri umani nati fino ad oggi, e attraverso una serie di ragionamenti statistici molto controversi, concluse che l’umanità si estinguerà entro il 9120 con una probabilità del 95%.

6. La funzione Timewave Zero di McKenna

Nel 1971 Terence McKenna visse un’intensa esperienza psichedelica attraverso una pianta chiamata oo-koo-hé, grazie alla quale si mise in contatto con la voce di una guida spirituale chiamata Logos. La voce gli rivelò che una sequenza dei 64 simboli dell’oracolo dell’I-Ching racchiuderebbe una chiave per conoscere l’andamento dell’intera storia umana. Poiché i diversi simboli dell’oracolo cinese corrispondono ai numeri da 0 a 63, con l’aiuto di un amico matematico definì un’equazione che trasformava la sequenza in una linea che saliva e scendeva a zig zag. Nel suo libro Il panorama invisibile (7)  presentò la curiosa funzione matematica affermando che il suo andamento non era casuale: in ogni giorno del calendario la curva assumeva valori diversi, che misuravano il livello di “interconnessione” dell’universo. Quando la curva saliva, il livello di ordine e armonia del mondo diminuiva, mentre quando assumeva valori più bassi, aumentavano le connessioni tra gli esseri viventi, la natura e tutto ciò che ci circonda. Chiamò “novelty” l’unità di misura di questa armonia e tra le pagine del suo libro riprodusse un grafico sorprendente: la curva toccava lo zero – ovvero indicava il massimo della “novelty” – in un giorno molto speciale… il 21 dicembre 2012!

Ho analizzato in dettagli la Timewave Zero nell’articolo “Timewave Zero analysis in R-Environment”, che insegna a disegnare la curva a zig-zag.

7. La previsione del professor Ombelico

Anche Clifford Pickover (@pickover) è un grande appassionato di psichedelia, ma è anche uno dei più lucidi e brillanti divulgatori di matematica.

Nel suo La magia dei numeri racconta:

Il famoso astrologo e numerologo professor Ombelico ha predetto la fine del mondo per l’anno 2141. La sua predizione si basa su profonde ricerche matematiche e storiche. Il professor Ombelico ha calcolato questo numero con la formula: W = 1492n – 1770n – 1863n + 2141n
per n = 0, 1, 2, 3 e così via sino al 1945, e ha trovato che tutti i numeri che egli ha così ottenuto in molti mesi di laboriosi calcoli sono divisibili per 1946. Ora, i numeri 1492, 1770 e 1893 rappresentano date memorabili: la scoperta del Nuovo Mondo, il massacro di Boston e il discorso di Gettysburg. Che data importante sarà il 2141? La fine del mondo, ovviamente. (8) 

Clifford scherzava… ma solo a metà: la formula della fine del mondo apparve davvero, nel 1947, in una serissima rivista scientifica – l’American Mathematical Monthly – a firma di E. Starke (9) !

Qual è la vostra storia preferita?


Note

1. Anonimo (Michael Stifel), Ein RechenBüchlin Vom EndChrist, Apocalypsis in Apocalypsim, Wittenberg: Georg Rhau, 1532.

2. Alain Schärlig, Compter en 1619: Le livre d’arithmétique de Johan Rudolff von Graffenried, PPUR presses polytechniques, 2009, p.35.

3. Pierre Bayle, An historical and critical dictionary, vol.3, Londra: Hunt&Clarke, 1826, pp.48-50.

4. Voce “Cross” in Edward Smedley (ed.), Encyclopædia metropolitana, 1845, p.405.

5. Vangelo di Giovanni 19, 37.

6. Raphael Aloysius Lafferty, L’equazione del giorno del giudizio, Serie Urania, N. 983, 1984, p. 4.

7. Dennis e Terence McKenna, The Invisible Landscape, 1975, pp. 101-103.

8. Clifford Pickover, La magia dei numeri, RBA Italia, 2008, pp. 155-156.

9. E. Starke, “Professor Umbigo’s prediction” in American Mathematical Monthly, Vol. 54, N. 1, gennaio 1947

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