La piccola ha un dente in bilico e lo perde nel momento peggiore: durante un bagno al mare. La sabbia lo inghiotte impietosa e la bimba scoppia a piangere: capisce al volo che, senza esca, non potrà invocare il “topolino dei denti da latte”. Il padre la rassicura: il topino troverà comunque il modo di lasciarle una monetina.

La mattina successiva, mentre passeggia sul bagnasciuga, all’uomo torna in mente la promessa fatta alla figlia. Nello stesso istante si accorge che c’è una moneta nella tasca del costume: è rimasta lì dal giorno prima, forse il resto di un the freddo sorseggiato sotto l’ombrellone.

«L’occasione fa l’uomo mago» mi dice, citando il nostro libro L’arte di stupire (Sperling & Kupfer 2014). È venuto con la moglie alla mia presentazione di Castellamonte (TO), e insieme hanno voluto condividere l’esperienza magica progettata la scorsa estate.

Impalmata segretamente la moneta, il padre si è fatto accompagnare dalla bimba nel punto in cui il dente era caduto in acqua. Qui si è chinato e ha finto di estrarla dalla sabbia, consegnando alla figlia la moneta bagnata e concludendo: «Lo vedi che il topolino non ha mancato l’appuntamento?»

La storia è bellissima e chiedo loro l’autorizzazione a raccontarla sul Blog of Wonders. I due me lo concedono divertiti. Ma non c’è bisogno di firmarla con i loro nomi: lo sguardo stupito della figlia è stata una ricompensa sufficiente. Un’azione sgurz in piena regola. Che mi fa cogliere il senso profondo dello slogan spesso citato da Wu Ming:

This revolution is faceless.

La placca che contrassegna l’edificio di Madrid in cui vive il topino dei denti da latte.

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