L’autobiografia dell’illusionista inglese Dynamo è uscita anche in Italia. L’editore Vallardi la propone in un’elegante edizione riccamente illustrata.

La storia del gracile Steven Frayne insiste su un aspetto fondamentale: il ruolo della magia nell’emanciparlo dalle umili condizioni in cui è nato. Come scrive la fascetta che ne illustra i contenuti:

Steven […] viene avviato dal bisnonno alla magia come strumento per farsi rispettare dai coetanei. (1) 

Nel 1993, mentre Dynamo ha ancora 11 anni, Max Maven dimostra spiccate doti precognitive, anticipando il percorso del suo successo nell’articolo “Febriferous”:

Nella nostra cultura, la maggior parte di quelli che si incamminano nell’ambito dell’illusionismo sono maschi, tipicamente tra 7 e 12 anni. Si avvicinano alla magia grazie a un vecchio amico o un parente […] Grazie a cosa la magia coinvolge così attivamente dei ragazzi in tenera età? Il motivo è che la magia può svolgere per loro una funzione molto importante: tanti la vivono come un mezzo attraverso cui risolvere situazioni conflittuali che hanno a che fare con la sfera sociale, emotiva e/o psicologica. […] Un bambino può avere problemi a confrontarsi con i compagni, i genitori, gli insegnanti e così via. Imparare qualche trucco ed esercitarsi a presentarlo può conquistargli una forma di potere, evitandogli di confrontarsi con la spiacevole sensazione di impotenza tipica dell’infanzia. (2) 

Secondo Maven, questo aspetto non ha niente di intrinsecamente sbagliato. Eppure ci sono risvolti da non sottovalutare. Per introdurli, Max offre un’analogia:

Immagina di trovarti con me in una stanza che presenta un bellissimo arazzo sulla parete. Improvvisamente tu prendi fuoco. Io strappo immediatamente dal muro l’arazzo e te lo avvolgo intorno, per smorzare le fiamme e salvarti la vita. Ora, diresti che ho fatto qualcosa di sbagliato? Ovviamente no; al contrario, ho agito in modo moralmente ineccepibile. In effetti, usando l’arazzo per salvarti da questa situazione ho fatto qualcosa di virtuoso. Tuttavia, non era questo lo scopo per cui l’arazzo è stato creato, e se anche usarlo in questo modo ti è stato di beneficio, la conseguenza è che l’arazzo non è più in buone condizioni. (3) 

Max ne trae una morale spietata:

Con la magia è lo stesso. Usare quest’arte come strumento terapeutico può simbolicamente salvare una vita, che è una cosa buona. Ma non è questo lo scopo principale della magia. Né la lascia in buone condizioni. (4) 


Note

1. Steven Frayne, Dynamo – Niente è impossibile, Vallardi, Milano 2013.

2. Max Maven, “Febriferous” in Magic, febbraio 1993, p. 14.

3. Ibidem.

4. Ibidem.

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