Il 22 aprile 2018 alle ore 21 presento i miei ultimi due libri (Il visionario e Il codice Dell’Oro) a Jesi (AN) presso la libreria indipendente Sabot, Spazio Comune Autogestito TNT. L’incontro è organizzato nell’ambito del Festival Eterotopie #2, quest’anno dedicato alle fake news. Questa la presentazione della serata.

Il fenomeno delle fake news è tutt’altro che recente. Ci sono bufale giornalistiche che risalgono agli anni Ottanta. Del Settecento. Nel dicembre 1783 un orologiaio di Lione annuncia che attraverserà la Senna camminando sulle acque. Ci cascheranno in molti, contribuendo a una sostanziosa raccolta fondi. Nel secolo dei Lumi come oggi, districarsi tra vero e falso è una sfida cruciale.

Fake news di fine Settecento ritratta da P. Sellier (dicembre 1783).

Di solito si occupano del tema giornalisti, psicologi e filosofi. Nel corso della presentazione-spettacolo “F come Falso” Mariano Tomatis offre l’obliquo punto di vista dell’illusionista. Lo scrittore torinese si occupa da anni di tecniche di comunicazione ingannevoli: nel suo ruolo di “tecnico della meraviglia” il prestigiatore distorce la verità per sorprendere il pubblico ed è la figura giusta per mettere in luce l’uso delle stesse retoriche nella vita quotidiana, fuori dal contesto teatrale. Interessato a esplorare il delicato confine tra credulità e incanto, Mariano ha curato l’edizione critica di due libri “magici” appena ripubblicati: Il visionario (1789) di Friedrich Schiller (con Fabio Camilletti) e Roc Maol e Mompantero (1897) di Matilde Dell’Oro Hermil (con Davide Gastaldo e Filo Sottile). Il primo è uno dei capolavori del gotico tedesco, un romanzo politico-filosofico usato nel corso dell’Ottocento come manuale di illusionismo per evocare i fantasmi con la lanterna magica. Il secondo è uno sgangherato saggio su usi e costumi del villaggio di Mompantero, analizzato nel corso del Novecento come guida ai dischi volanti della zona e decifrato come mappa del tesoro per ritrovare l’Atlantide della Valsusa – la perduta città di Rama.

Muovendosi tra suggestioni e mistificazioni, maschere e meraviglie, i due libri consentono di mettere a fuoco il fil rouge che dalla magia egizia di Cagliostro, attraverso la “sfinge susina” di Mompantero, porta direttamente al dibattito contemporaneo sulle bufale di Internet.

• Friedrich Schiller, Il visionario (1789), Nova Delphi, Roma 2018 (a cura di Fabio Camilletti e Mariano Tomatis).

• Matilde Dell’Oro Hermil, Roc Maol e Mompantero, Torino, 1897 (riproposto dorso-a-dorso con il libro di Mariano Tomatis, Davide Gastaldo, Filo Sottile, Il codice Dell’Oro, Tabor, Susa 2018).

Scrittore e illusionista, Mariano Tomatis ha ottenuto nel 2017 una fellowship dall’Institute of Advanced Studies dell’Università di Warwick (UK), dove ha tenuto un ciclo di lezioni sui rapporti tra illusionismo, scienza e letteratura alla fine del Settecento. Esperto delle tecniche illusionistiche per l’evocazione dei fantasmi, si interessa degli aspetti magici del folklore ottocentesco. Dal 2009 è il curatore del museo di Rennes-le-Château, il villaggio francese le cui vicende hanno ispirato Il codice Da Vinci. Ha al suo attivo oltre venti libri sui temi della meraviglia e dell’inganno. Dal 2014 è un membro attivo della Wu Ming Foundation. Cura il sito www.marianotomatis.it

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